1830. Diretti a Mosca per prendere parte a un congresso scientifico, il dottor Choma e il suo assistente Gorobec si trovano a dover attraversare un terrificante bosco. Durante il percorso, in una cappella diroccata, i due trovano un sarcofago in cui è rinchiuso il corpo di una strega giustiziata cento anni prima. Per un caso fortuito, Choma si ferisce e alcune gocce del suo sangue cadono sul cadavere, facendolo rivivere. La strega ora ha un unico scopo: vendicarsi della sua pronipote Katia che vive nel castello appena fuori dal bosco e, per farlo, si avvale dell'aiuto del dottor Choma. Dopo aver assistito impietrita alla morte di suo padre, di suo fratello e di un anziano servitore, Katia e la sua giovinezza sembrano essere destinate a essere vittime della strega. Sarà soltanto l'amore di Gorobec a salvarla...
SCHEDA FILM
Regia: Mario Bava
Attori: Barbara Steele - Katia, John Richardson - Andre Gorobec, Andrea Checchi - Choma Kruvajan, Ivo Garrani - Nikita, Arturo Dominici - Fratello della strega, Enrico Olivieri - Constantin, Tino Bianchi - Ivan, Antonio Pierfederici - Il pope, Clara Bindi - Locandiera, Mario Passante - Il cocchiere
Soggetto: Nikolaj Gogol - racconto, Marcello Coscia - adattamento
Sceneggiatura: Mario Bava, Marcello Coscia, Ennio De Concini, Mario Serandrei
Fotografia: Mario Bava, Ubaldo Terzano - operatore
Musiche: Roberto Nicolosi, Les Baxter - versione USA
Montaggio: Mario Serandrei
Scenografia: Giorgio Giovannini
Arredamento: Nedo Azzini
Costumi: Tina Grani
Durata: 80
Colore: B/N
Genere: HORROR
Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA
Tratto da: racconto "Il Vij" di Nikolaj Gogol'
Produzione: JOLLY FILM, GALATEA
Distribuzione: UNIDIS
NOTE
- PRESENTATO AL 34. TORINO FILM FESTIVAL (2016) NELLA SEZIONE 'AFTER HOURS'.
CRITICA
"(...) Non sarebbe forse il caso di parlare del film, anche se tuttavia è molto ben condotto, realizzato con diligenza e decoro e in certo senso esemplare, se non fosse l'esempio più riuscito, ed uno dei primi, di un cinema d'imitazione che spesso supera in resa spettacolare e in valori espressivi l'originale" (Gianni Rondolino, "Catalogo Bolaffi del Cinema Italiano 1956/1965", 1967).