LA LINGUA

ITALIA 1986
SCHEDA FILM

Regia: Marco Toniato

Attori: Carlo Mucari, Claudia Cavalcanti, Stefano Mure', Marina Frajese, Ornella Pacelli

Soggetto: Marco Toniato

Sceneggiatura: Marco Toniato, Piero Anchisi

Fotografia: Franco Abussi

Musiche: James Senese, Carlo Siliotto

Montaggio: Nadia Moscovini

Scenografia: Francesco Graziosi

Altri titoli:

UOMINI E QUAQUARAQUA

Durata: 90

Colore: C

Genere: EROTICO

Specifiche tecniche: 16 MM. GONFIATO A 35

Produzione: ANGELO TONIATOE E PAOLO MONTESI PER KRONOS FILM

Distribuzione: REGIONALE - GENERAL VIDEO

NOTE
- RELAIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO DEL TURISMO E SPETTACOLO.

- INTERNI ED ESTERNI GIRSTI NEL CONDOMINIO DI VIA AUGUSTO RIBOTY, 1 A ROMA.
CRITICA
"La lingua allude ad un elemento anatomico che il regista Marco Toniato inquadra frequentemente, eleggendola protagonista di parecchie effusioni tra i vari personaggi; ma la lingua è anche il lessico minore del romano Alfredo, è la discriminante cultural-sociale che Mario gli rinfaccia. In un mondo ciarliero e dominato dall'immagine multimediale, saper parlare, sapersi esprimere, esporre con chiarezza la propria visione del mondo, aiuta a non soccombere. Peccato che l'assunto non sia sviluppato bene, preferendo il film fermarsi sugli incontri sessuali che l'inquieto Alfredo sollecita a tutte le gonnelle che gli ronzano attorno." ('Il Giornale di Sicilia', 26 aprile 1987)

"Nel film di Marco Toniato 'La lingua' il fenomeno si ripete ogni volta che il protagonista inciampa in una definizione. E poiché si ostina a voler spiegare il titolo dei film, confondendo il personaggio che ha di fronte con lo spettatore, rotola in continuazione del ridicolo. Insomma per Mario Santini, portinaio e scrittore, dare ad Alfredo Cozzi la chiave di lettura della sua vita sbagliata è una specie di ossessione. Dove sta la colpa d'Alfredo? Nell'aver rapinato e ucciso? No. L'unica sua imperdonabile leggerezza è stata quella di aver trascurato la lingua, il verbo, la facoltà di comunicare, di esprimersi e quindi, di evolversi socialmente." (Alfredo Boccioletti, 'Il Resto del Carlino', 18 maggio 1987)