La leggenda di Fra Diavolo

ITALIA 1962
Frà Diavolo è un eroe napoletano che lotta a favore del regno borbonico contro i francesi. Re Ferdinando è pavido e soffoca lo spirito di rivolta del popolo. Fra' Diavolo forte come un leone, sferra attacchi continui al nemico. Il re, rientrando a Napoli, lo nomina colonnello, ma il giovane, ingiustamente accusato dai suoi nemici, si dà alla latitanza. Viene richiamato a fare parte dell'esercito nella lotta contro Napoleone. Nonostante però il valore e l'eroismo di frà Diavolo, è una lotta impari: i napoletani sono sconfitti e Frà Diavolo è impiccato.
SCHEDA FILM

Regia: Leopoldo Savona

Attori: Tony Russel - Michele Pezza, detto Fra' Diavolo, Haya Harareet - Fiamma, Mario Adorf - Nardone, Amedeo Nazzari - Colonnello Hugo, Claudia Mori - Luisa, Mario Valdemarin - Sebastiano, Giacomo Furia - "Vedovo", Nino Vingelli - Brigante, Milla Sannoner - Fidanzata di Sebastiano, Roger Louis, Stoje Renlekovich, Niksa Stefanini, Amedeo Nazzari, Mika Balogh, Mavid Popovic, Marco Morandi, Stole Arandjelovic

Soggetto: Luciano Martino, Nicola Manzari, Franco Giraldi, Ennio De Concini

Sceneggiatura: Luciano Martino, Nicola Manzari, Franco Giraldi, Ennio De Concini

Fotografia: Claudio Racca

Musiche: Angelo Francesco Lavagnino

Montaggio: Otello Colangeli

Scenografia: Gastone Carsetti

Altri titoli:

The Last Charge

Durata: 90

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: TOTALSCOPE EASTMANCOLOR

Produzione: GIOVANNI ADDESSI PER ERA CINEMATOGRAFICA

Distribuzione: GLOBE INTERNATIONAL FILM

NOTE
-MUSICHE DIRETTE DA: CARLO SAVINA.
- FONICI: ROBERTO MATTEOLI E MARIO MORIGI.
- AIUTO REGIA: FRANCO GIRALDI.
- DIRETTORE DI PRODUZIONE: FELICE D'ALISERA.
- GLI ESTERNI DEL FILM SONO STATI GIRATI IN JUGOSLAVIA
CRITICA
"[...] Qualche buona sequenza all'inizio. Cavalcate [...] combattimenti a cavallo [...] paesaggi di foreste [...] pianure bionde e montagne aride sono belli [...]. Purtroppo gli amori di Frà Diavolo e le sue dichiarazioni infiammate di patriottismo prendono un tale sopravvento che si cade nella verbosità e nel melodramma [...]". (J. Lajeunesse, "Saison '64", Parigi, 1964)