Sfuggita alla vigilanza d'un poliziotto, Giselle trova rifugio in un edificio isolato nella campagna inglese dove il dottor Robert Vance ha fondato una casa di cura per alienati mentali. La ragazza, che non ha scrupoli, ricatta il medico poiché ha scoperto che questi nasconde nell'edificio una donna d'orrendo aspetto che, stando almeno alle apparenze, sembra aver compiuto a danno delle ospiti giovani e belle una serie di omicidi. Il dottor Vance rivela allora a Giselle che quella donna prigioniera nella soffitta è sua cognata Laura, una volta bellissima e ora così deturpata a causa d'un incidente da lui involontariamente provocato. A determinare la soluzione del mistero sarà la stessa Laura, coadiuvata involontariamente da Mary, una delle infermiere della clinica.
SCHEDA FILM
Regia: Elio Scardamaglia
Attori: William Berger - Dottor Jean Vance, Françoise Prévost - Claudine, Mary Young - Lizabeth, Barbara Wilson - Mary, Delphine Maurin - Laura, Philippe Hersent - Fred, Harriet Medin - Sheena, Massimo Righi, Rossella Bergamonti, Anna Maria Polani, William Gold, Anne Field, Germano Longo
Soggetto: Robert Williams (III), Ernesto Gastaldi, Luciano Martino
Sceneggiatura: Ernesto Gastaldi, Luciano Martino
Fotografia: Marcello Masciocchi
Musiche: Francesco De Masi
Montaggio: Alberto Gallitti
Scenografia: Walter Patriarca
Costumi: Albert Miller
Altri titoli:
Night of Terrors
Les nuits de l'épouvante
Revenge of the Living Dead
The Blade in the Body
The Murder Clinic
The Murder Society
Durata: 87
Colore: C
Genere: HORROR
Specifiche tecniche: TECHNISCOPE - TECHNICOLOR
Tratto da: racconto "The Knife In the Body" di Robert Williams
Produzione: ELIO E FRANCESCO SCARDAMAGLIA PER LEONE FILM - CI.TI. CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: INTERFILM
NOTE
- AL P.R.C. LA REGIA E' ATTRIBUITA AD ELIO SCARDAMAGLIA. SECONDO ALCUNE FONTI LA REGIA SAREBBE DI LIONELLO DE FELICE, SECONDO ALTRE DI DOMENICO DE FELICE CHE E' INVECE L'AIUTO REGISTA.
CRITICA
"Con puntualità ineccepibile, anche se privo di originalità, il film utilizza tutti gli ingredienti caratteristici del genere "nero" per tessere una trama sostanzialmente banale, diretta in modo anonimo ed interpretata con scarso convincimento." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. LIX, 1966)