La jeune fille sans mains

FRANCIA 2016
In un momento difficile per lui, un mugnaio vende la propria figlia al diavolo. Protetta dalla sua purezza, la ragazza scappa ma viene privata delle sue mani. Lontana dalla sua famiglia, la ragazza incontra la dea delle acque, un giardiniere dolce e un principe nel suo castello. Affrontando un lungo viaggio verso la luce.
SCHEDA FILM

Regia: Sebastien Laudenbach

Soggetto: Jakob Grimm - racconto, Wilhelm Grimm - racconto

Sceneggiatura: Sebastien Laudenbach

Musiche: Olivier Mellano

Montaggio: Santi Minasi, Sebastien Laudenbach

Altri titoli:

The Girl Without Hands

Durata: 73

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Specifiche tecniche: DCP

Tratto da: racconto dei fratelli Grimm

Produzione: LES FILMS SAUVAGES IN CO- PRODUZIONE CON LES FILMS PELLÉAS

NOTE
- REALIZZATO CON IL SOSTEGNO DEL CNC FONDS D'AIDE À L'INNOVATION DE L'ECLA - RÉGION AQUITAINE.

- VOCI DELLA VERSIONE ORIGINALE: ANAÏS DEMOUSTIER (LA RAGAZZA), JÉRÉMIE ELKAÏM (IL PRINCIPE), PHILIPPE LAUDENBACH (IL DIAVOLO), SACHA BOURDO (IL GIARDINIERE), OLIVIER BROCHE (IL PADRE), FRANÇOISE LEBRUN (LA MADRE), ELINA LÖWENSOHN (LA DEA).
CRITICA
"(...) una fiaba dei fratelli Grimm di cui il regista, Sébastien Laudenbach ritrova la dimensione fantastica in un romanzo di formazione fuori dal tempo. Che poi questo sono le fiabe, luogo universale dei molti viaggi della vita, delle scoperte di se stessi come l'avventura della giovane e bellissima protagonista (...). Il tratto è quello dell'acquarello, linee sottili, appena accennate, che a volte scompaiono nei colori tenui e in schizzi frammentati. Eppure sono potenti, con una «verità» in questa astrazione più forte di qualsiasi immagine «realistica». Laudenbach impasta colori e stati d'animo, mescola la fisicità del corpo, dal «fare» di quelle mani più preziose dell'oro alla sensualità, il bacio del principe, il latte che esce dal seno quando nasce il bimbo, la terra, il gioco dei corpi di mamma e figlio nudi nel ruscello, l'intimità delicata dell'amore. (...) Nulla è scontato nel cammino della protagonista che la conduce a liberarsi delle sue paure in un mondo nel quale essere donna appare difficile. Padri, mariti, demoni, fedeli servitori i maschi sono sempre lì a controllare anche aiutando, a disporre, a soffocare pure col loro amore. Lei però con o senza mani impara a lottare da sola, cresce insieme al suo bimbo scoprendo una dimensione leggera di libertà. Se poi vivranno tutti «felici e contenti» non Io sappiamo, ma questa è la grana della vita e la magia del film." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 14 maggio 2016)