La guerra continua

FRANCIA 1962
Dopo l'8 settembre 1943, cinque soldati italiani fuggono da un carcere militare e salgono su un treno diretto verso il sud. Alcune donne fermano il treno e si uniscono ai cinque evasi. Tra queste c'è Italia, una ragazza semplice e di facili costumi che simpatizza subito con Alberto, un ex tenente. Durante una sosta del treno tre soldati tedeschi vengono uccisi. La reazione nazista non tarda a farsi sentire. Il treno viene bloccato, ma i cinque uomini e Italia riescono a mettersi in salvo. Mentre si riposano, spossati dopo una lunga corsa, scoprono un paracadutista americano rimasto solo dopo che i suoi compagni sono morti su un campo minato. L'americano deve far saltare un ponte: Alberto e uno dei cinque lo aiutano, ma il tentativo non riesce. I tedeschi, per rappresaglia, impiccano alcuni ostaggi del paese vicino e stanno per uccidere altri civili. L'americano, coadiuvato dagli italiani, attacca la postazione tedesca e libera gli ostaggi. L'azione è riuscita, ma Alberto ed altri suoi compagni cadono eroicamente durante il combattimento.
SCHEDA FILM

Regia: Leopoldo Savona

Attori: Jack Palance - Jack, Giovanna Ralli - Italia, Folco Lulli - Marzi, Serge Reggiani - Libero, Venantino Venantini - Alberto, Franco Balducci - Conti, Miha Baloh - Sansone, Guido Bertone - Carlo, Isabella Ghiurco - Carla, Ajsa Mesic - Luisa, Vida Levstik - Ida, Vera Murco - Mafalda, Bruno Scipioni - Angelino, Valeria Sila - Donna anziana

Soggetto: Lino Del Fra

Sceneggiatura: Ugo Pirro, Gino De Sanctis, Lino Del Fra, Leopoldo Savona

Fotografia: Claudio Racca

Musiche: Armando Trovajoli

Montaggio: Gabriele Varriale

Scenografia: Gastone Carsetti

Costumi: Graziella Urbinati, Jasna Novack

Altri titoli:

La dernière attaque

Warriors Five

Durata: 98

Colore: B/N

Genere: GUERRA

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: FULVIO LUCISANO PER ITALIAN INTERNATIONAL FILM, SOCIÉTÉ NOUVELLE DE CINÉMATOGRAPHIE (SNC), FILMSERVIS

Distribuzione: GLOBE INTERNATIONAL FILM

CRITICA
"Il film segue stancamente un cliché ormai sfruttatissimo, mentre il soggetto poteva offrire un valido spunto circa la maturazione del pensiero e dell'atteggiamento morale di un gruppo di uomini di fronte a tragici avvenimenti. Gli autori hanno invece cercato di rimpolpare con situazioni banali e di pessimo gusto una vicenda eccessivamente verbosa, svolgentesi in un clima di avventure, con notevoli inverosimiglianze. Alquanto più sostenuta è la seconda parte. Regia e interpretazione risultano mediocri e superficiali." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 51, 1962)