Malcolm McLaren, manager dei Sex Pistols, il gruppo inglese del punk rock, racconta in dieci lezioni, corrispondenti ad altrettanti capitoli del film, in che modo sia riuscito a creare dal nulla e poi ad imporre al pubblico ricavandone un mucchio di sterline, quattro giovanotti non molto bravi nè a suonare nè a cantare. Le lezioni si intitolano: Come guadagnare col rock truffando l'industria del rock; Affermare il nome; Come piazzare la truffa; Non suonare, ma insistere con le parolacce; Come rubare alla casa discografica; Come diventare un richiamo per turisti; Coltivare l'odio; Come diversificare gli affari.
SCHEDA FILM
Regia: Julien Temple
Attori: Malcolm McLaren - Se stesso, Steve Jones - Se stesso, Paul Cook - Se stesso, Sid Vicious - Se stesso, Johnny Lydon - Se stesso, Ronnie Biggs - Se stesso, Liz Fraser - Se stessa, Jess Conrad - Se stesso, Mary Millinghton - Se stessa, James Aubrey - Se stesso, Julian Holloway - Se stesso, Irene Handl - Se stessa
Soggetto: Julien Temple
Sceneggiatura: Julien Temple
Fotografia: Willi Patterson, Adam Barker-Mill, Nicholas D. Knowland, John Metcalfe
Musiche: Sex Pistols
Montaggio: Bernie Pokrzywa, Richard Bedford, Crispin Green, Mike Maslin, David Rae, Gordon Swire
Costumi: Norma Moriceau
Altri titoli:
Who Killed Bambi?
Durata: 109
Colore: C
Genere: MUSICALE COMMEDIA
Specifiche tecniche: VIDEO, 8 E 16 MM STAMPATO A 35 MM (1:1.37)
Produzione: BOYD'S CO., KENDON FILMS LTD., VIRGIN FILMS, MATRIXBEST
Distribuzione: GIANGI FILM REAK - VIRGIN MUSIC VIDEO, POLYGRAM FILMED ENTERTAINMENT VIDEO, L'UNITA' VIDEO
CRITICA
"Il film, originale sia nello stile, sia nell'assunto - svelare in che modo l'industria dello spettacolo riesce a manipolare il pubblico - è ancor di più poiché, aggiungendo inganno all'inganno, è esso stesso frutto di una ennesima astuzia pubblicitaria di quell'industria che dice di voler smascherare. Dedicato ad un quartetto rock diventato famoso soprattutto per le sue parolacce, le sue oscenità, il suo gusto per lo scandalo, il film, non solo ne conserva tutta la sfrontatezza, ma, mancando completamente di qualsiasi cenno critico nei confronti del fenomeno analizzato, ottiene il risultato di esaltarlo con una carica di coinvolgimento che rischia di trascinare nella sua negatività il pubblico meno smaliziato." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 91, 1981)