LA GRANDE CACCIA

Tra gli animali selvaggi del Tanganika si verifica una terribile moria. Per incarico delle Nazioni Unite, un gruppo di medici italiani, fra cui la dottoressa Maria Avedoni ed il dottor Trino, si reca sul luogo per scoprire le cause dell'epidemia. Della spedizione fanno parte anche un cacciatore, che ha l'incarico di catturare vivi gli animali da sottoporre agli esami clinici, ed il cinereporter americano Connor. Fra il giornalista e la dottoressa sembra riaccendersi un antico amore; ma la donna decide infine di sposare il collega, dottor Trino. Per poter adempiere la missione loro affidata i bianchi devono superare l'ostilità della tribù indigena dei Sonjos. Secondo le superstiziose credenze di questi, la zebra è un animale sacro, che non può esser catturato e tenuto in prigionia dai bianchi. I Sonjos riescono infatti a far fuggire tutti gli animali, che i bianchi hanno catturato e poi contagiato a scopo di studio: Quando la dottoressa Avedoni e il dott. Trino vanno alla ricerca degli animali fuggiti, la loro Jeep viene fermata dagli indigeni. Ma poi le cose si accomodano, i Sonjos vengono indotti a più miti consigli, gli animali fuggiti, che avrebbero potuto infettare gli altri, sono uccisi. Risulta che il responsabile primo dell'epidemia è stato un uccellaccio.