Intellettuale anarchico con un passato misterioso, Henry sconvolge la vita di Sam Grim - un netturbino con diversi problemi che vive con la madre depressa ed una sorella - convincendolo ad intraprendere la carriera di scrittore. Simon si scopre così poeta e, per merito di Henry, diventa un autore di culto. Dopo aver visto un suo manoscritto rifiutato per colpa di un giudizio negativo di Simon, Henry rinuncia alla sue speranze e prende, di fatto, il posto dell'amico.
SCHEDA FILM
Regia: Hal Hartley
Attori: Thomas Jay Ryan - Henry Fool, James Urbaniak - Simon Grim, Parker Posey - Fay, Maria Porter - Mary, James Saito - Signor Deng, Kevin Corrigan - Warren, Liam Aiken - Ned, Miho Nikaido - Gnoc Deng, Nicholas Hope - Padre Hawkes, Gene Ruffini - Agente Bunuel
Soggetto: Hal Hartley
Sceneggiatura: Hal Hartley
Fotografia: Michael Spiller
Musiche: Hal Hartley
Montaggio: Steve Hamilton (II)
Scenografia: Steve Rosenzweig
Costumi: Jocelyn Joson
Durata: 137
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: THE SHOOTING GALLERY - TRUE FICTION PICTURES
Distribuzione: FILMAURO
Data uscita: 2001-06-01
NOTE
- PREMIATO A CANNES PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA (1998).
CRITICA
"Inizio frammentato di notazioni, e pura demenzialità, 'La follia di Henry' assomiglia a Hal Hartley con la sua storia di 'compatibilità morali', voglia di vincere, magari l'Oscar, e rimanere uno scorbutico artista di Soho". (Mariuccia Ciotta, 'Il Manifesto', 3 giugno 2001)
"Imprevedibile, prolisso, segnato da lampi di humour stile Hartley in chiave scatologica (con un'esilarante domanda di nozze al cesso), 'La follia di Henry' rispolvera concetti come amicizia, rispetto, onestà, in odio a Internet, ai media, alle mode. Come i suoi reietti, non è un film facile da amare. Ma vale la pena di tentare". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 1 giugno 2001).
"Hartley è un intellettuale americano dai raffinati gusti cosmopoliti, alla Henry James, e nel narrare la storia di un'amicizia che inacidisce si è certo rifatto a 'L'educazione sentimentale' di Flaubert, mentre il ritratto del protagonista sembra uscito dalle pagine di un romanzo russo". (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera').