Maurice Bendric è uno scrittore che sta lavorando a un nuovo romanzo. Per avere delle informazioni che gli servono si rivolge a un suo vecchio amico, Henry Mays. Questi gli presenta sua moglie Sara, in grado di poterlo aiutare. I due cominciano a vedersi molto spesso e benché si innamorino, Sara esita a divorziare da suo marito Henry. Una sera, mentre Sara lo aspetta, Maurice viene travolto dallo scoppio di una bomba, e la donna disperata, fa un voto a Dio: se l'uomo che ama avrà salva la vita, lei troncherà senza mezzi termini la loro relazione. Maurice sopravvive e Sara, consigliata da un sacerdote, decide di tenere fede al suo giuramento. Senza dare spiegazioni, si allontana da Maurice e solo nel suo diario dà sfogo alla sua ribellione e alla tristezza. Maurice non riesce a capire e a darsi pace e ad acquistare quella pace che Sara ha trovato nella fede...
SCHEDA FILM
Regia: Edward Dmytryk
Attori: Deborah Kerr - Sarah Miles, Van Johnson - Maurice Bendrix, John Mills - Albert Parkis, Peter Cushing - Henry Miles, Michael Goodliffe - Smythe, Stephen Murray - Padre Crompton, Charles Goldner - Savage, Frederick Leister - Dr. Collingwood, Nora Swinburne - Sig.ra Bertram, O'Donovan Shiell - Il medico, Elsie Wagstaff - Padrona di casa dei Bendrix, Christopher Warbey - Lancelot Parkis, Nan Munro - Signora Tomkins, Joyce Carey - Miss Palmer, Josephine Wilson - Miss Smythe
Soggetto: Graham Greene - romanzo
Sceneggiatura: Lenore J. Coffee
Fotografia: Wilkie Cooper
Musiche: Benjamin Frankel
Montaggio: Alan Osbiston
Scenografia: Donald M. Ashton
Costumi: Julia Squire - per D. Kerr
Durata: 105
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Tratto da: romanzo omonimo di Graham Greene
Produzione: COLUMBIA PICTURES CORPORATION, CORONADO PRODUCTIONS (ENGLAND) LTD.
Distribuzione: CEIAD (1956)
NOTE
- NE E' STATO GIRATO UN REMAKE DAL TITOLO "FINE DI UNA STORIA" (1999) DA NEIL JORDAN.
CRITICA
Il film, che affronta un argomento difficile e delicato, qual è il travaglio spirituale di una sensibile anima femminile, non è sorretto da un'ispirazione abbastanza profonda ed appassionata. Alla accuratezza formale non s'accompagna un'approfondita analisi psicologica, dalla quale soltanto poteva derivare al lavoro la necessaria forza drammatica. Si tratta però ad ogni modo di un film realizzato con impegno, diretto e interpretato con precisione ed abilità." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 39, 1956)