LA FEBBRE DELL'ORO NERO

Due giovani minatori, Markham ed Evan, sono legati da intima amicizia. Benché squattrinati sono pieni di baldanza e di buonumore. Markham è un tipo geniale, ma presuntuoso, temerario, senza riguardi per nessuno. Basandosi sulla sua esperienza di minatore, egli immagina un nuovo, migliore sistema per la fornitura del coke alle acciaierie. Con un audace stratagemma raccoglie in poche ore il denaro necessario, e costituisce col suo amico una società per lo sfruttamento del suo ritrovato. Questo non è che il primo passo: con arroganza e spregiudicatezza pari all'energia s'avanza sulla strada della fortuna. Lascia la donna amata per fare un matrimonio d'interesse; ben presto ha nelle sue mani, non soltanto le miniere ma anche le acciaierie. Col suo modo di fare s'inimica tutti: anche Evan l'abbandona, e ben presto incomincia il declino. Ma un grande avvenimento gli offre l'occasione per riabilitarsi: scoppia la guerra, l'America ha bisogno di tutti i suoi figli. Markham s'ingaggia, sotto falso nome, come minatore e la sua attività eroica e geniale attira l'attenzione dei capi. Si riconcilia con Evan, che è ora il proprietario delle miniere e ne diviene il socio.