Il cavalier Passaguai ha perduto l'impiego e la famiglia si trova in condizioni difficili. Intanto il padrone di casa, un ex attore, strepita per ottenere il pagamento dell'affitto. Un giorno Passaguai, mentre si pavoneggia nella lussuosa macchina di un suo amico autista, vede scendere da una ricca automobile un ex commilitone. Ognuno dei due, lasciandosi abbagliare dalle apparenze, crede che l'altro sia divenuto milionario e perciò i due incominciano a parlar d'affari. Costituita una società, ne affidano la direzione ad un ragioniere, che allestisce un lussuoso ufficio. Ma, quando i due soci sono invitati a versare dieci milioni ad un tale che ha venduto loro un lotto di terreno, iniziano i guai. Non sapendo come cavarsela, il cavalier Passaguai firma l'ultimo assegno rimasto in un libretto di assegni bancari, ben sapendo che il suo conto in banca ammonta a 37 lire. Il povero Passaguai è preoccupato, ma la sorte ci mette lo zampino. L'insospettato, incredibile aumento del valore del terreno, induce il proprietario a riportare a Passaguai il suo vaglia, offrendogli un indennizzo per la mancata vendita. I due soci possono così incassare dieci milioni ed iniziare su solide basi la loro attività.
SCHEDA FILM
Regia: Aldo Fabrizi
Attori: Aldo Fabrizi - Peppe Valenzi, detto Passaguai, Ave Ninchi - Signora Valenzi, Erminio Macario - Giocondo, Giovanna Ralli - Marcella, Carlo Delle Piane - Pecorino, Giancarlo Zarfati - Gnappetta, Luigi Pavese - Cav. Girdini, Virgilio Riento - Pelacocce, Marisa Merlini - Contessa, Carlo Rizzo - Ing. Salomone
Soggetto: Anton Germano Rossi - commedia
Sceneggiatura: Ettore Scola, Ruggero Maccari, Aldo Fabrizi
Fotografia: Mario Bava
Musiche: Enrico Simeone, Carlo Innocenzi
Montaggio: Nella Nannuzzi
Scenografia: Carlo Vignati
Durata: 90
Colore: B/N
Genere: COMICO
Tratto da: commedia di Anton Germano Rossi
Produzione: ALDO FABRIZI PER ALFA FILM
Distribuzione: RANK FILM
NOTE
- SEGUITO DE "LA FAMIGLIA PASSAGUAI"
CRITICA
"Dopo la grossa delusione procurata da 'La famiglia Passaguai' (che per altro ha ottenuto un successo commerciale più che notevole), questa seconda avventura della stessa famiglia contribuisce a rialzare le azioni di Fabrizi come regista, in virtù di una più abile e più spigliata sceneggiatura, di un dialogo piacevole e soprattutto di un buon numero di graziose e divertenti trovate". (Alberto Albertazzi, "Intermezzo", 5, 15 marzo 1952)