La cripta e l'incubo

SPAGNA 1964
Nell'antico castello dei Karnstein vivono il conte Ludwig e sua figlia Laura, preda di continui incubi. Per allontanare da sé il sospetto che in sua figlia si sia reincarnata un'antenata dei Karnstein, il conte chiama al castello un giovane studioso, Klauss, perché scopra i motivi che provocano ad ogni incubo di Laura la morte di una delle persone da lei sognate. Klauss si applica sulle antiche pergamene e sembra che abbia trovato una traccia; ma proprio quando sta per svelare il mistero, il conte Ludwig gli proibisce di continuare. L'arresto delle ricerche provoca una serie di delitti: primo quello di un vecchio cantastorie poi quello di una giovane cameriera, seguita dalla vecchia nutrice di Laura. A questo punto ogni riserva del conte cade. Klauss riprende febbrilmente le ricerche ed il mistero è svelato...
SCHEDA FILM

Regia: Camillo Mastrocinque

Attori: Christopher Lee - Conte Ludwig Karnstein, José Campos - Friedrich Klauss, Adriana Ambesi - Laura Karnstein, Pieranna Quaglia - Ljuba/Sheena, Carla Calò - "Madre" di Ljuba, Véra Valmont - Annette, Nela Conjiu - Rowena, John Karlsen - Franz, José Villasante - Il gobbo, Cicely Clayton, James Brightman, Angel Midlin

Soggetto: Tonino Valerii, Ernesto Gastaldi

Sceneggiatura: Tonino Valerii, Ernesto Gastaldi

Fotografia: Julio Ortas Plaza, Giuseppe Aquari

Musiche: Carlo Savina

Montaggio: Herbert Markle

Scenografia: Demofilo Fidani

Costumi: Mila Vitelli Valenza

Aiuto regia: Tonino Valerii

Altri titoli:

Karnstein

La maldición de los Karnstein

La crypte du vampire

Crypt of the Vampire

Durata: 82

Colore: B/N-C

Genere: HORROR

Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICA, VISTAVISION

Produzione: WILLIAM MULLIGAN [MARIO MARIANI] PER MEC CINEMATOGRAFICA (ROMA), HISPAMER FILM (MADRID)

Distribuzione: MEC - REGIONALE (1965)

CRITICA
"Ritroviamo in questo film, discretamente realizzato, tutti gli ingredienti propri del genere nero. La scarsa originalità della vicenda ed il rilevante numero di analoghi film che l'hanno preceduto tolgono però a questo lavoro ogni interesse". (Anonimo, "Segnalazioni Cinematografiche", vol. 56, 1966).