LA CONTESSA DI PARMA

ITALIA 1937
Una indossatrice di una casa di mode torinese è introdotta negli ambienti mondani, per mostrarvi i modelli della ditta, sotto il titolo di Contessa di Parma. Un giovane sportivo, centrattacco della squadra nazionale, la conosce e la crede realmente titolata. La ragazza continua l'equivoco: ed i due intessono un idillio che ha momenti di disaccordo e di pace, alternati con gite in auto e cene all'aperto e si tronca violentemente ad un certo punto. La ricca zia dello sportivo diviene proprietaria della casa di mode cui dà un nuovo indirizzo e protegge la fanciulla senza sapere che il nipote ne è innamorato. Finalmente, dopo una violenta scenata, i due giovani si riappacificano durante una esposizione scenografica di modelli.
SCHEDA FILM

Regia: Alessandro Blasetti

Attori: Elisa Cegani - Marcella, Antonio Centa - Gino Viani, Ugo Ceseri - Marco, Giannina Chiantoni - La Sarta, Maria Denis - Un'Indossatrice, Mario Lembo - Tassista, Oreste Marlo', Pina Gallini - La Zia, Umberto Melnati - Propr. Casa Di Moda, Marichetta Stoppa - Guardarobiera, Osvaldo Valenti - Duca Di Satta, Pina Valli - Un'Indossatrice, Nunzio Filogamo - Un'Altro Gaga', Mirica Albis - Un'Indossatrice

Soggetto: Gherardo Gherardi, Alessandro Blasetti

Sceneggiatura: Alessandro Blasetti, Libero Solaroli, Aldo De Benedetti, Mario Soldati, Gherardo Gherardi

Fotografia: Otello Martelli

Musiche: Giovanni Fusco, Amedeo Escobar

Montaggio: Alessandro Blasetti, Ignazio Ferronetti

Scenografia: Enrico Paulucci

Altri titoli:

THE DUCHESS OF PARMA

Durata: 87

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: ROBERTO DANDI, ICI

Distribuzione: ARTISTI ASSOCIATI

NOTE
- AIUTO REGIA: MARIO SOLDATI, PIER LUIGI FARALDO.

- FRA GLI INTERPRETI I GIOCATORI DELLA JUVENTUS BORE II E AMORETTI.

- GIRATO A TORINO.
CRITICA
"Avevamo atteso con una certa ansia e una vita curiosità questo film, tanto se ne era parlato in bene e in male. (...) Una lode ad Alessandro Blasetti, che ha dimostrato in un genere nuovo per lui di possedere doti di una certa improtanza: la misura e un tocco elegante. Confessiamo che non ce lo saremmo mai immaginato (...) La regia di Balsetti, ben dosata, è riuscita a non cadere nelle lungaggini sportive o delle moda, e questo è stato un gran segreto. L'inizio del film è un po' fiacco e il finale, a parer nostro, non riuscito. Ma specie la prima parte è serrata e piacevole. (...)". (Vice, "Cine-Magazzino", n. 7 del 17/4/1937)