La Congiura della Pietra Nera

Jianyu

3/5
Stile epico e circonvoluzioni etiche: il wuxiapian di Su Chao-pin e John Woo sfida la miserrima estate italiana

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CINA 2010
Nell'antica Cina, Zeng Jing, un'esperta guerriera, parte per una missione atta a riportare le spoglie di un monaco buddista - che secondo la leggenda hanno un misterioso potere - nel luogo del loro riposo eterno. Lungo la strada, la ragazza si innamora di Jiang A-sheng anche lui, all'insaputa di lei, esperto di arti marziali e il cui padre era stato ucciso proprio dalla setta di cui la ragazza fa parte. Quando i due scopriranno le scomode verità sui rispettivi passati, tra loro inizieranno a emergere spiacevoli tensioni. Nel frattempo, Zeng Jing e Jiang A-sheng dovranno anche vedersela con un gruppo di assassini, anche loro in cerca delle spoglie del monaco...
SCHEDA FILM

Regia: Su Chao-Bin, John Woo - co-regia

Attori: Michelle Yeoh - Zeng Jing, Jung Woo-sung - Jiang A-sheng, Sun Hai Ying - Re, Barbie Hsu - Zhanqing, Kelly Lin - Drizzle, Shawn Yue - Lei Bin, Guo Xiaodong - Zhang Renfeng, Jiang Yiyan - Tian Qingtong, Leon Dai - Il Mago, Angeles Woo

Sceneggiatura: Su Chao-Bin

Fotografia: Wong Wing-Hung

Musiche: Peter Kam

Montaggio: Cheung Ka-Fai

Scenografia: Simon So

Costumi: Emi Wada

Altri titoli:

Jianghu

Reign of Assassins

Durata: 117

Colore: C

Genere: AZIONE

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: JOHN WOO, TERENCE CHANG PER BEIJING GALLOPING HORSE FILM & TV PRODUCTION, MEDIA ASIA GROUP LIMITED, GAMANIA DIGITAL ENTERTAINMENT COMPANY, LTD., LUMIERE MOTION PICTURE COMPANY, LTD.

Distribuzione: TUCKER FILM (2012)

Data uscita: 2012-08-03

TRAILER
NOTE
- FUORI CONCORSO ALLA 67. MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2010).
CRITICA
"E' un film che può essere giudicato in modo opposto 'La congiura della Pietra Nera' del taiwanese Su Chao-bin: chi lo apprezza per lo stile, per l'eleganza delle immagini, per lo scontro affascinante fra i diversi personaggi; e chi invece lo considera ripetitivo, simile a molti film cinesi sul medesimo argomento, in sostanza inutile. Non c'è dubbio che occorre una certa disponibilità ad apprezzare un dramma che può apparire scontato e privo di una sua tensione emotiva. Ma se si parte dalle prime immagini, che appaiono sullo schermo quasi fossero dei frammenti di un disegno animato, e le si interpreta come i presupposti di un conflitto violento che mette a confronto una giovane donna con alcuni uomini duri e crudeli, allora si entra in una storia che non può rimanere estranea, anche se si sviluppa seguendo un percorso filmico in larga misura uguale. (...) un dramma che, se lo si analizza attentamente, è soltanto il soggetto di un'opera che è priva di qualsiasi tensione emotiva e si sviluppa seguendo un tracciato visivo e dinamico legato al fascino dei combattimenti fra Jing Zeng (interpretata molto bene da Michelle Yeoh) e i suoi nemici. Sono questi fatti a costituire la traccia di uno spettacolo che vive di vita propria. Perché ciò che conta e crea le sequenze - che possono sembrare uguali le une alle altre, ma che invece si sviluppano in modo diverso a mano a mano che la storia prosegue - è lo stile registico. Da un lato esso appare bello e attraente grazie alla bellezza delle immagini; dall'altro ci può coinvolgere per la tensione con cui gli scontri fra i personaggi appaiono sullo schermo. Certo è anche facile sostenere che questi scontri sono inutilmente ripetitivi, oppure che manca un vero dramma umanitario e sentimentale: ma è altrettanto facile aggiungere che il fascino delle sequenze ha in sé un suo valore non solo estetico ma drammatico, che ci può toccare nel profondo grazie allo stile registico di Su Chao-bin, che è un intelligente autore cinematografico." (Gianni Rondolino, 'La Stampa', 13 agosto 2012)

"Presentato Fuori Concorso alla Mostra del cinema di Venezia del 2010 per festeggiare il suo meritato Leone d'Oro alla carriera, 'La congiura della pietra' nera è, ad oggi, il terzultimo film di John Woo, coadiuvato alla regia dal bravo Su Chao-Bin. L'uomo che faceva impazzire Quentin Tarantino con i suoi action movie innovativi negli anni '90 ('The Killer', la saga 'A Better Tomorrow' e 'Hardboiled' i suoi capolavori), autore nella discontinua parentesi grande film ('Face/Off' in cui John Travolta e Nicolas Cage si scambiavano faccia e vita; la rivoluzione fisiognomica è presente anche qui), è diventato, come il collega cinese Zhang Yimou, un esperto affabulatore di fiabe antiche rilette in chiave moderna. Ecco allora un film di cappa e spada, acrobazie e incantesimi, genialmente corretto da una prima ora di commedia romantica degna di Billy Wilder o Woody Allen. Difficile resistere a un'azione così ben coreografata dove gli ultimi 60 minuti sono uno scontro irresistibile, fisico e psicologico, tra l'ex assassina convertitasi al bene (qui è Woo che omaggia il Tarantino di 'Kill Bill'), Zeng Jing e la giovane rivale Zhan Qing (la conturbante Barbie Hsu), una ninfomane psicopatica sempre pronta a usare il suo corpo per scalare la gerarchia della Pietra nera. Era dai tempi de 'La tigre e il dragone' che non assistevamo a un'avventura medievale con ruoli femminili così dominanti ed eccitanti. Inoltre, per essere un film wuxiapian (cappa e spada), è insolita la complessità psicologica di personaggi in grado di sorprendere le aspettative dello spettatore (...). Il 66enne John Woo ha realizzato un ottimo lavoro, privo dei suoi usuali marchi di fabbrica come il volo delle colombe o l'esasperato uso del ralenti. Un maestro della tradizione e del cambiamento. Giù il cappello." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 6 agosto 2012)

"Assassina impareggiabile. Drizzle si fa cambiare i connotati dal chirurgo plastico: non per contrastare l'età che avanza (...), ma per cambiar vita. (...) Donne, cavalieri, armi e amori in una lussuosa fantasmagoria orientale prodotta e co-diretta da John Woo. Se le coreografie marziali, la parte migliore del genere, sono di prima qualità, il lungo intermezzo sentimentale tra la killer pentita e il suo fresco marito porta una nota di originalità." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 5 agosto 2012)

"Le maschere, il cambio d'identità e il tentativo di iniziare una vita nuova, temi molto amati da John Woo, maestro del cinema d'azione, e non solo, tornano delinati al femminile nella sua incursione nel genere wuxiapian ('cappa e spada' con arti marziali e venature fantasy), 'La congiura della Pietra nera'. Il film, codiretto da Woo insieme a Su Chao-pin, e interpretato da Michelle Yeoh, sa di omaggio tardivo (...) a poco meno di due anni dal debutto a Venezia, in occasione del Leone d`Oro alla carriera per il regista di Hong Kong. In realtà della pellicola Woo, che ne è anche coproduttore, ha girato poche scene (...), limitandosi soprattutto, per un talento emergente come Su Chao-pin, a un ruolo di supporto." (Nicola Arrigoni, 'La Provincia', 4 agosto 2012)

"Dall'oriente arriva lo spettacolare 'La congiura della pietra nera' del regista di culto John Woo e di Chao-Bin Su, ambientato nell'antica Cina." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 3 agosto 2012)