Il duca Guiscardo di Castelgrosso, uomo di idee antiche, fedele custode delle tradizioni familiari, vive nel castello avito con la giovanissima nipote Diana: la tediosa vita del castello pesa come un incubo sullo spirito giovanile di Diana. Nel vicino villaggio arriva una compagnia di rivista, ma gli affari vanno male e gli artisti si trovano in condizioni pietose. Yvonne, la bella soubrette, ha un'idea geniale: sapendo che il duca ha la passione della pesca, una mattina, mentre è intento a pescare, fa in modo ch'egli la creda in pericolo d'annegare e la salvi. Trasportata al castello, la ragazza è oggetto delle più premurose attenzioni. Essa riesce ad introdurre nel castello, come ospiti, le sue compagne; mentre Lucio, il capocomico, e il suo aiutante vengono ingaggiati come cuochi. Nel frattempo, una banda di malviventi, capitanata da Giovanni, maggiordomo del duca, s'impadronisce della cintura di castità, preziosissimo gioiello di famiglia. Lucio, dando prova d'accortezza e di coraggio, ricupera il gioiello e lo consegna al duca, il quale per compensarlo, finanzierà la nuova rivista "La cintura di castità". Diana, che si promette a Lucio, sarà la protagonista, mentre il duca si promette a Yvonne.
SCHEDA FILM
Regia: Camillo Mastrocinque
Attori: Nino Taranto - Capo comico, Alba Arnova, Camillo Pilotto, Tina De Mola, Enrico Glori, Adriana Serra, Enzo Turco, Piero Lulli, Angela Concoreggi, Rosanna Gherardi, Lilian Deis, Francesco A. Bertini, Lina Marengo, Piero Lulli, Sandro Masselli, Flora Cambi, Salvatore De Pasqualis, Elena Maltzeff, Flora Silvani, Delfi Tanzi, Luisa Mancinelli, Gualberto Titta, E. Allori
Soggetto: Ennio Flaiano
Sceneggiatura: Gino De Santis, Camillo Mastrocinque
Fotografia: Bitto Albertini
Musiche: Carlo Rustichelli
Montaggio: Eraldo Da Roma
Scenografia: Gino Morici
Colore: B/N
Genere: COMICO COMMEDIA
Tratto da: Da un'idea di J. H. Whiterman
Produzione: MICHELE FRISCIA PER HIDALGO FILM
Distribuzione: REGIONALE
NOTE
-CANZONI DI: CIOFFI, FAELE, MILITELLO, PISANO.
-COREOGRAFIA: GISA GEERT.
CRITICA
"Solito film comico - rivista col solito comico [...] con il solito contorno di ragazze più o meno carine [...] con le solite battute stereotipate cadenti [...]. Il tutto reso omogeneo (omogeneo?) da qualche canzone scacciapensieri [...]. (A. Gerardis, "Hollywood", n. 266 del 1950).