La casa della gioia

The House of Mirth

GERMANIA 2000
TRAMA BREVE
Nella New York di inizio secolo Lily ha un sogno: entrare a far parte della buona società. Ma Lily ha anche un difetto: non ha le capacità finanziarie per farlo. Trovare un uomo ricco che la sposi sarebbe l'unica cura possibile. Per questo l'amore per l'avvocato Lawrence Seden è destinato a fallire; l'uomo, infatti, ricco non è. Quando la sua sfrenata rincorsa la porta a contrarre debiti che aumentano paurosamente, Lily chiede aiuto al marito della sua migliore amica, Gus Trenor. Questi, per il suo impegno, chiede in cambio i favori della giovane. Incapace di tradire la propria dignità, Lily è vittima di Bertha, una donna senza scrupoli che sfrutta la situazione per continuare ad avere un amante ed evitare il divorzio dal marito George. Inutilmente questi chiede a Lily di aiutarlo a smascherare la moglie fino a quando fa la sua comparsa il volgare arricchito Sim che propone un singolare scambio alla giovane: la sposerà in cambio della confessione sulla vera natura di Bertha.

TRAMA LUNGA
New York, 1905. La giovane Lily Bart, sola e in precarie condizioni economiche, vive una vita di stenti. Sa che una donna come lei, in quella società, deve sposarsi per affermare se stessa. Innamorata dell'affascinante ma altrettanto squattrinato avvocato Selden, Lily gli chiede se vuole sposarla, ma lui dice di no. Le ristrettezze economiche inducono allora Lily a chiedere aiuto al magnate Gus Trenor. Gus porta Lily a casa propria, ne approfitta e poi la ricatta. Lily vorrebbe riferire tutto a Selden, ma entra in scena Sim Rosdale, un arricchito di modesto livello, che si offre di mettere tutto a posto. Lily allora accetta di andare in vacanza con i Dorset, arrivano a Montecarlo, e qui lei fa da paravento a Bertha Dorset, la quale però poco dopo la congeda. Dopo l'estate si ripresenta Rosdale, Lily gli dice di volerlo sposare, ma lui rifiuta, afferma di volere di meglio, e le dice addio. A questo punto Lily è costretta a cercarsi un lavoro. Trovatone uno, comincia a bere, si addormenta e viene licenziata. Chiede un prestito ma le viene rifiutato. Riprende in mano alcune lettere che aveva scritto a Selden, va a casa di lui, non lo trova, getta le lettere nel camino e va via. Selden arriva, trova le lettere, le legge, corre da lei. Troppo tardi, Lily è morta.
SCHEDA FILM

Regia: Terence Davies

Attori: Gillian Anderson - Lily Bart, Dan Aykroyd - Gus Trenor, Laura Linney - Bertha Dorset, Elizabeth McGovern - Carry Fisher, Eric Stoltz - Lawrence Selden, Anthony LaPaglia - Sim Rosedale, Eleonor Bron - Signora Peniston, Jodhi May - Grace Stepney, Terry Kinney - George Dorset

Soggetto: Edith Wharton

Sceneggiatura: Terence Davies

Fotografia: Remi Adefarasin

Musiche: Adrian Johnston

Montaggio: Michael Parker

Scenografia: Don Taylor

Arredamento: John Bush

Costumi: Monica Howe

Altri titoli:

Chez les heureux du monde

Durata: 135

Colore: C

Genere: DRAMMATICO ROMANTICO

Specifiche tecniche: HAWK SCOPE, 35MM (1:2.35)

Tratto da: romanzo omonimo di Edith Wharton (ed. Editori Riuniti).

Produzione: THREE RIVERS, GRANADA, THE ARTS COUNCIL OF ENGLAND, FILM FOUR, THE SCOTTISH ARTS COUNCIL, THE GLASGOW FILM FUND

Distribuzione: BIM, DVD: WARNER HOME VIDEO (2000)

CRITICA
"Dal romanzo di Edith Wharton, autrice che ha ispirato anche Martin Scorsese, la fine dell'innocenza vista attraverso gli occhi di una donna dell'alta borghesia caduta in disgrazia, con il sottofondo di salotti e delle strade di New York fin de siècle. Gillian Anderson, smessi i panni dell'eroina di 'X-Files' e diretta da un maestro come Terence Davies, s'immerge nella materialità ottocentesca e razionale di un mondo governato dall'esteriorità e dal denaro. Ieri come oggi. Come sempre". ('Carnet', settembre 2000)

"E' una grande idea scegliere Gillian Anderson di 'X File' come protagonista di un film tratto da un romanzo di Edith Wharton (?) Ma tutto il cast sorprendente è una conferma del talento del regista Terence Davies, l'autore geniale di 'Voci lontane? sempre presenti', 'Il lungo giorno finisce' e 'Serenata alla luna', passato da temi profondamente personali alla cine-versione d'un romanzo bello e difficile". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 10 novembre 2000)

"Di voci lontane sempre presenti Gillian Anderson se ne intende. Dalla tv al cinema, l'eroina di 'X-Files' si cala ora nelle atmosfere cupe e meschine create per lei da Terence Davies che filma un romanzo di Edith Warthon, ritratto di signora tra le ipocrisie della borghesia inizio '900. Ivory è lontano, ma da Davies ci si aspettava di meglio: il film è come pietrificato nelle geometrie della staticità care all'impeccabile regista inglese. Qui più inerti che morbose, più estetiche che statiche". (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 10 novembre 2000)


"Anziché scegliere la strada della fluidità narrativa, Davies disarticola le pagine del bestseller d'epoca, ne estrae altrettante scene concluse, teatralizza la cornice e fa di ogni quadro una tappa emblematica, mai gratuita, della caduta dell'innocente Lily Bart. (?) Con un gesto inventivo, Davies ha scelto, per interpretare la sfortunata Lily, Gillian Anderson, la protagonista di 'X-files', che si rivela bella all'antica come un ritratti di Sargente antipatica in giusta misura. Eric Stolz è molto bravo nel ruolo del suo amore impossibile. E sorprende nel ruolo del ricco cattivo Dan Aykroyd. E Terence Davies si conferma un autore anche lavorando al servizio di un mondo lontano da lui". (Irene Bignardi, 'la Repubblica', 5 novembre 2000)