La storia della potente famiglia Trueba, dai giorni tranquilli degli anni '20, alle moderne rivolte degli anni '70. Nel 1928 Esteban Trueba lavora senza posa nelle miniere d'oro del nord del paese con due sole, e apparentemente impossibili mire: riuscire a divenire ricco e accumulare abbastanza denaro per poter chiedere la mano della bellissima Rosa del Valle. I suoi sogni si frantumano quando Rosa muore all'improvviso, come aveva dolorosamente previsto sua sorella minore Clara. Affamato di terra e di potere, Esteban decide di ristrutturare una proprietà abbandonata, "Tres Marias", e riesce a riportarla al suo pieno splendore, diventando nel frattempo un rispettato uomo politico di destra. Dopo aver predetto la morte della sorella, Clara si rifugia in un mondo tutto suo, popolato di spiriti ed esseri straordinari, con la protezione di sua madre Nivéa. Anni dopo, Esteban sposa Clara e i due si stabiliscono alle "Tres Marias", dove vivono con la sorella nubile di lui, Férula. Clara, vera matriarca, non esita ad usare le sue doti soprannaturali per prevedere e manipolare le sorti della famiglia. Férula e Clara legano subito moltissimo, come sorelle di sangue. Clara riempie istantaneamente il bisogno di calore e amicizia, così assenti nella vita della cognata. Nonostante la crescente popolarità politica di Esteban, questi perde potere proprio nel contesto della vita domestica, tenuto in scacco dalle sue donne ed escluso dai segreti della famiglia. Blanca è la figlia ribelle di Trueba. Ha una fiera passione per la giustizia e un amore nascosto per il contadino figlio del fattore della tenuta paterna, Pedro. Rifiuta di sposare il marito che il padre le ha destinato, il nobile svizzero Satigny, rischiando tutto per i momenti proibiti con il suo amante Pedro. Quando Clara decide di appoggiare Blanca nella lotta contro i meschini ideali del padre, la situazione tra padre e figlia peggiora. Ma gli orrori della dittatura sono alle porte...
SCHEDA FILM
Regia: Bille August
Attori: Meryl Streep - Clara del Valle Trueba, Jeremy Irons - Esteban Trueba, Winona Ryder - Blanca Trueba, Glenn Close - Férula Trueba, Antonio Banderas - Pedro García, Vanessa Redgrave - Nívea del Valle, Maria Conchita Alonso - Tránsito Soto, Armin Mueller-Stahl - Severo del Valle, Jan Niklas - Conte Jean de Satigny, Sasha Hanau - Alba, Vincent Gallo - Esteban García, Sarita Choudhury - Pancha García, Miriam Colon - Nana, Jane Gray - Clara da piccola, Josh Maguire - Pedro da piccolo, Joaquín Martínez - Pedro Segundo García, Teri Polo - Rosa del Valle, Hannah Taylor-Gordon - Blanca da piccola, Joost Siedhoff - Padre Antonio, Fran Pullenwider - Ester Trueba, Martin Umbach - Reporter televisivo, Frank Lenart - Intervistatore, Hans Wyprachter - Dottor Quevas
Soggetto: Isabel Allende - romanzo
Sceneggiatura: Bille August
Fotografia: Jörgen Persson
Musiche: Hans Zimmer
Montaggio: Janus Billeskov Jansen
Scenografia: Anna Asp
Arredamento: Søren Gam
Costumi: Barbara Baum
Effetti: David Harris (II), Thorsten Binte, Filipe Cardoso
Altri titoli:
A Casa dos Espíritos
Durata: 150
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: SCOPE
Tratto da: romanzo omonimo di Isabel Allende (edizione Feltrinelli)
Produzione: NEUE CONSTANTIN FILM PRODUCTION, COSTA DO CASTELO FILMES, DET DANSKE FILMINSTITUT, EURIMAGES, HOUSE OF SPIRIT FILM, SPRING CREEK PRODUCTIONS
Distribuzione: PENTA DISTRIBUZIONE - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)
NOTE
- REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1993.
CRITICA
"Lussuosa, tormentata e melensa telenovela del danese Bille August, che abbraccia con trasporto e tifo a senso unico mezzo secolo di storia cilena. Sopportabilmente gigione Jeremy irons, ridicola Meryl Streep, indisponente Glenn Close, fortunatamente defilato Antonio Banderas". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 14 gennaio 2001)
"Uno sbaglio darlo in mano al danese Bille August, regista bovino e nato vecchio. Da rincorrere con il bastone chi ha fatto il casting. E' possibile mettere insieme Irons e la Streep, Banderas e la Close, la Redgrave e Winona Ryder e poi infilarli tutti, ma proprio tutti, nei ruoli sbagliati?". (Giorgio Carbone, 'Libero', 14 febbraio 2001)