LA CASA CHE GRONDAVA SANGUE

Indagando sull'inspiegabile sparizione di Paul Anderson, un noto attore cinematografico specializzato in film dell'orrore, l'ispettore Cohill di Scotland Yard decide di fare un sopralluogo nell'abitazione dello scomparso, una solitaria villa di campagna di cui è proprietario il signor A.J. Stoker. Preso contatto con la polizia locale, Cohill, apprende che una sinistra fama grava su quella casa: tutti coloro che vi hanno abitato primo di Anderson sono morti tragicamente. E' toccato prima a uno scrittore di racconti del brivido, vittima di un complotto ordito, per liberarsi di lui, dalla moglie, che tuttavia subì la stessa sorte. E' stata la volta, poi, di un anziano agente di cambio, la cui testa è finita, imbalsamata, in un museo dell'orrore. La terza vittima, infine, un uomo d'affari londinese, è stata uccisa dalle pratiche magiche della figlioletta. Tutt'altro che convinto che in quella casa si celi davvero un potere malefico, Cohill se ne fa dare da Stoker le chiavi e vi penetra, visitandola da cima a fondo. Sceso nei sotterranei, vi trova due bare, dalle quali a mezzanotte in punto, si levano Anderson - diventato vampiro dopo aver acquistato, per un film, un mantello stregato - e una sua collega d'arte, Carla, vampira come lui. Riuscito ad annientare il primo, conficcandogli un punteruolo nel cuore, Cohill soccombre agli assalti della seconda, trasformatasi in pipistrello.