Lidio, che ha trascorso una settimana alla gogna per essersi approfittato di donne altrui, compresa la moglie del duca Ferruccio, scommette con questi che avrà anche la giovane moglie del vecchio Calandro, Fulvia, detta Calandria, tanto incredibilmente ingenua e tranquilla quanto il marito è bramoso e inefficiente. Sostituitosi ad Aurora, una prostituta chioggiotta ingaggiata dalla laida suocera per ... istruire Fulvia, Lidio vive in casa di Calandro in abiti femminili suscitando le voglie del vecchio. Fra equivoci, imbrogli e rischi d'ogni genere, Lidio e Fulvia se la intendono. Calandro è atrocemente beffato e, nella sua stolidezza, si fa convincere di essere incinto. Più atrocemente ancora è beffato il duca Ferruccio, che involontariamente procura alla duchessa rapporti intimi con molti uomini. Smascherato e catturato dopo una fuga, Lidio ci rimette gli attributi virili.
SCHEDA FILM
Regia: Pasquale Festa Campanile
Attori: Roberto Antonelli, Agostina Belli, Barbara Bouchet, Cesare Gelli, Salvo Randone, Giusi Raspani Dandolo, Mario Scaccia, Grazia Maria Spina, Lando Buzzanca
Soggetto: Gianfranco Clerici
Sceneggiatura: Ottavio Jemma, Gianfranco Clerici, Pasquale Festa Campanile
Fotografia: Silvano Ippoliti
Musiche: Gianni Ferrio
Montaggio: Gianmaria Messeri
Scenografia: Giancarlo Bartolini Salimbeni
Costumi: Giancarlo Bartolini Salimbeni
Durata: 103
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA, EASTMANCOLOR
Tratto da: liberamente tratto dalla commedia cinquecentesca del cardinale B. Dovizi da Bibbiena
Produzione: FILMES CINEMATOGRAFICA
Distribuzione: TITANUS - CREAZIONI HOME VIDE, DVD: RAICINEMA (95', 2009)
NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 18 FEBBRAIO 2009 HA ELIMINATO IL DIVIETO AI MINORI DI 14 ANNI.
CRITICA
"Il film si distingue dai troppi dello stanco filone per una minore sconcezza di immagini, compensata da dialoghi di una grevità insopportabile, farciti come sono di allusioni, equivoci e vocaboli di palese sconcezza. Bene ambientato grazie a interni ed esterni in ottimo stato, avvalendosi della volenterosa prestazione di alcuni attori di gran nome, adattatisi a ruoli indegni, il racconto, nonostante la materia sollazzevole, risulta appesantito e a tratti stucchevole, oltre che vuoto di significati, ai quali peraltro non ambisce." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 74, 1973).