Luca, proprietario di una pompa di benzina, sposa Ippolita, una ballerina di rivista cui piace lasciarsi corteggiare dai numerosi automobilisti di passaggio. Un giorno, la donna scopre che il marito l'ha tradita con Adriana. Ippolita decide la sua vendetta: assicura a Luca che terrà fede ai suoi doveri di moglie soltanto quando anch'essa si sarà concessa simili distrazioni. Attraverso una serie di animate vicende, i due riprendono la vita coniugale: ma Luca non riuscirà a sapere se Ippolita gli è stata davvero infedele.
SCHEDA FILM
Regia: Giancarlo Zagni
Attori: Gina Lollobrigida - Ippolita, Enrico Maria Salerno - Luca, Milva - Adriana, Lars Bloch - Franz, Carlo Giuffré - Cliente con la spider, Angela Portaluri - La prostituta, Franco Balducci - Beppo, Ariel Mannoni - Ballerino di tango, Franco Giacobini - Aurelio, Renato Mambor, Bruno Scipioni, Piero Palermini
Soggetto: Elio Bartolini - romanzo
Sceneggiatura: Giancarlo Zagni, Elio Bartolini, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa
Fotografia: Aldo Scavarda, Camillo Bazzoni - operatore
Musiche: Carlo Rustichelli
Montaggio: Nino Baragli
Scenografia: Flavio Mogherini
Arredamento: Bruno Cesari
Costumi: Veniero Colasanti, Luciana Marinucci - assistente
Altri titoli:
La beauté d'Hyppolite
Durata: 90
Colore: B/N
Genere: DRAMMATICO ROMANTICO
Tratto da: romanzo omonimo di Elio Bartolini (1955)
Produzione: ALFREDO BINI PER ARCO FILM (ROMA), FRANCINEX PATHE' (PARIGI)
Distribuzione: CINERIZ - CD VIDEOSUONO
NOTE
- COREOGRAFIE DI GINO LANDI.
- PRESENTATO AL XII FESTIVAL DI BERLINO 1962.
- E' IL PRIMO FILM IN CUI LA LOLLOBRIGIDA TORNA A GIRARE IN ITALIA DOPO QUATTRO FILM A HOLLYWOOD.
CRITICA
"Zagni (...) ha tentato di filtrare verso il grottesco una storia drammatica (...). Tutto permeato di facile erotismo (...) il sottofondo satirico pecca per difetto (...) e l'ambizione del grottesco non sa equilibrare il dramma con la farsa, risollevandosi in una contemplazione ammirata degli estri, degli scatti, degli ammiccamenti della Lollobrigida (...) l'attrice vi si adegua senza difficoltà." (Alberto Pesce, "Bianco e Nero", luglio/agosto 1962).