LA BATTAGLIA DI BERLINO

Un battaglione polacco, aggregato all'Armata Rossa, è atteso sulle rive del fiume Oder, a cento chilometri da Berlino. Dopo un finto attacco, condotto con deboli forze per ingannare i tedeschi, giunge l'ordine di attraversare il fiume e costruire, sull'altra sponda, una testa di ponte. L'operazione, respinto un contrattacco dei carri armati nemici, riesce. Proseguendo nella marcia verso Berlino, il reparto a cui appartiene il caporale White occupa l'ex-comando tedesco di Neudorf, riuscendo a catturare una staffetta, Ritz, e ad impossessarsi dei piani riguardanti una concentrazione di forze germaniche a Berlino. Incaricato di consegnarli ad comandante del reggimento, White conduce con se il prigioniero. Durante il tragitto, compiuto con mezzi di fortuna e in una zona percorsa dagli ultimi tedeschi in ritirata, l'imprevisto arrivo di alcuni di costoro costringe White a nascondersi in un edificio diroccato, da cui assiste, impotente a difenderlo, all'uccisione come disertore di Fritz. Nell'aprile del '45 Berlino è finalmente raggiunte. Nel maggio dello stesso anno, a conclusione di un'accanita lotta per annientare, casa per casa, gli ultimi soldati nemici, i polacchi apprendono la grande notizia: la Germania nazista ha capitolato.