Kurdbûn - Essere curdo

FRANCIA 2020
Il documentario ripercorre i settantanove giorni di assedio da parte dei carri armati turchi a Cizre, città curda nel sudest della Turchia al confine con la Siria e l'Iraq. Un'azione punitiva non annunciata dal governo dopo la vittoria alle elezioni del partito democratico filocurdo HDP riuscito a entrare nel Parlamento di Ankara. Ad essere ricostruita è la drammatica esperienza dell'assedio vissuto dalla giornalista curda Berfin Kar, che insieme al suo cameraman è rimasta bloccata nella città durante tutto il periodo dei bombardamenti, documentando giorno dopo giorno la violazione dei diritti umani perpetrate dall'esercito turco contro donne, anziani e bambini, ma anche il coraggio degli abitanti nel trovare forme di sopravvivenza e resilienza quotidiana.
SCHEDA FILM

Regia: Fariborz Kamkari

Sceneggiatura: Fariborz Kamkari

Fotografia: Baran Yasak

Musiche: Mario Berlinguer

Montaggio: Paolo Modugno

Altri titoli:

Kurdbun - to be kurdish

Durata: 90

Colore: C

Genere: DOCUMENTARIO

Produzione: FABRIZIA FALZETTI PER FAR OUT FILMS, ADRIANA CHIESA DI PALMA PER ACEK S.R.L.

Distribuzione: OFFICINE UBU (2022)

Data uscita: 2022-05-12

NOTE
- CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO DELLA CULTURA; IN ASSOCIAZIONE CON IDEV, STERK TV.

- IN ANTEPRIMA MONDIALE AL MAXXI DI ROMA IL 13 OTTOBRE 2021.

- DISPONIBILE SU MUBI.
CRITICA
"'Kurdbûn - Essere curdo' è un documento più che documentario costruito esclusivamente con i filmati «in diretta» di quel periodo che Fariborz Kamkari ha assemblato dando loro una forma narrativa. Ne è nato un lungometraggio incalzante, una «lezione» di Storia partendo da una delle più recenti atrocità compiute contro i curdi. Un assemblaggio non solo visivo - che accanto alle immagini televisive più classiche nella forma pone quelle «all' ultimo respiro» filmate sotto i bombardamenti con la videocamera che anch'essa ansima, cade, si nasconde al pari dei civili - ma pure di fonti che compongono la densa narrazione (tratte dallo scrittore iraniano Sadeq Hedayat, Brecht, Adorno, Abdullah Ocalan, il Gramsci di Odio gli indifferenti) affidata alla voce narrante di Heja Netirk che «interpreta» Berfin Kar (ancora in attesa del processo in Turchia insieme a Baran Yasek). IL «Diario» si fa così doppio: per immagini e parole. Un flusso di entrambe che dà al film il senso del thriller, una lunga serie di brevi scene chiuse da dissolvenze a nero. (...)" (Giuseppe Gariazzo, 'Il Manifesto', 19 luglio 2022)