L'intelligente e generoso Kubo riesce a sbarcare il lunario raccontando storie agli abitanti della sua città, tra i quali spiccano Hosato, Akihiro e Kameyo. Ma la sua vita relativamente tranquilla viene sconvolta quando Kubo, per errore, evoca uno spirito del suo passato, il quale si precipita giù sulla terra per adempiere alla sua secolare vendetta. In fuga, Kubo si allea con Monkey e Beetle e parte per un emozionante viaggio per salvare la sua famiglia e risolvere il mistero che avvolge suo padre, il più grande guerriero samurai che il mondo abbia mai conosciuto. Con l'aiuto del suo shamisen - uno strumento musicale magico - Kubo dovrà affrontare dei e mostri, tra cui il vendicativo Moon King e le malvagie Sorelle gemelle, per poter svelare il segreto della sua eredità, riunirsi con la sua famiglia e compiere il suo eroico destino.
SCHEDA FILM
Regia: Travis Knight
Soggetto: Shannon Tindle, Marc Haimes
Sceneggiatura: Marc Haimes, Chris Butler
Fotografia: Frank Passingham
Musiche: Dario Marianelli
Montaggio: Christopher Murrie
Scenografia: Nelson Lowry
Costumi: Deborah Cook
Effetti: Steve Emerson, Oliver Jones (III), Brian McLean, Brad Schiff, LAIKA
Durata: 101
Colore: C
Genere: ANIMAZIONE AVVENTURA
Produzione: TRAVIS KNIGHT, ARIANNE SUTNER PER LAIKA ENTERTAINMENT
Distribuzione: UNIVERSAL PICTURES INTERNATIONAL ITALY
Data uscita: 2016-11-03
TRAILER
NOTE
- VOCI DELLA VERSIONE ORIGINALE: ART PARKINSON (KUBO), ROONEY MARA (SORELLE GEMELLE), CHARLIZE THERON (SCIMMIA), MATTHEW MCCONAUGHEY (SCARABEO), RALPH FIENNES (RE LUNA), GEORGE TAKEI (HOSATO), CARY-HIROYUKI TAGAWA (HASHI), BRENDA VACCARO (KAMEYO).
- IN CONCORSO ALLA XIV EDIZIONE DI 'ALICE NELLA CITTÀ' (2016), SEZIONE AUTONOMA E PARALLELA DELLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA. FILM SELEZIONATO ANCHE PER IL PREMIO CAMERA D'ORO TAODUE.
- CANDIDATO AL GOLDEN GLOBE 2017 COME MIGLIOR FILM ANIMATO.
- CANDIDATO ALL'OSCAR 2017 COME MIGLIOR FILM D'ANIMAZIONE E PER I MIGLIORI EFFETTI VISIVI.
CRITICA
"Nel reame dell'animazione non esistono solo le immagini computerizzate. C'è uno studio, Laika, che nella sua sede di Portland pratica l'arte antica dell'animazione stop-motion, quella fatta di marionette pazientemente riprese un fotogramma alla volta. Nei titoli dei film che produce si trova spesso un riferimento alla magia: il magnifico 'Coraline e la porta magica', 'Boxtrolls le scatole magiche' e ora 'Kubo e la spada magica', racconto iniziatico ambientato nel Giappone medievale. La storia ha uno schema molto classico: quello messo in luce dal maestro della narratologia Vladimir Propp. Un suo successore, A.J. Greimas, chiamò 'attanti' gli elementi ricorrenti in ogni fiaba: l'Eroe, il Cattivo, gli Aiutanti, gli Oppositori, l'Oggetto magico. Che qui sono tutti all'appello. (...) Che dire di un film come questo? Tutto il bene possibile. Assai più complesso dei cartoon correnti (e per questo adatto, forse, ai ragazzi più grandicelli), 'Kubo e la spada magica' dà forma a un universo visivamente bellissimo e pieno di poesia. Qualcuno, abituato ad altri standard, potrebbe trovarlo perfino troppo poetico (...). L'universo in cui si svolge la vicenda è colorato; l'animazione è fluida e i personaggi, a cominciare dal coraggioso ragazzo in crisi d'identità, irresistibili. (...) Certo, rispetto ai cartoon cui siamo abituati, odi all'amicizia e alla tolleranza 'interpretate' da personaggi animali, il contenuto è più impegnativo. Qui si parla di vita, d'amore e anche di morte: com'era nelle fiabe che si rispettano, prima che la modernità ci abituasse a pretenderne una versione edulcorata e consolatoria." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 3 novembre 2016)
"II film è il piacere del racconto puro, della forza preponderante delle immagini, senza scorciatoie o ammiccamenti al pubblico. Con molti pregi e qualche perdonabile difetto, l'ultimo tassello della Laika è poesia, suggestione, riflessione (su dolore e lutto). Più adatto ai giovani che ai piccini." (Maurizio Acerbi, 'Il Giornale', 3 novembre 2016)
"Piacerà anche ai genitori. Di solito davanti a un cartone, il babbo si diverte vedendo il proprio marmocchio divertirsi. Stavolta il genitore si troverà inaspettatamente un passo davanti al pargolo. Perché Kubo non è solo cumulo di gag, ma anche la ricerca d'identità, il passaggio non indolore all'età adulta." (Giorgio Carbone, 'Libero', 3 novembre 2016)