Dopo essere stato via per alcuni anni, Junior torna in Islanda per prendersi cura di suo padre Senior, ma le cose non vanno come previsto...
SCHEDA FILM
Regia: Valdís Óskarsdóttir
Attori: Daniel Brühl - Rupert, Gísli Örn Gardarsson - Júníor, Sigurður Sigurjónsson - Seníor, Nanna Kristín Magnúsdóttir - Sallý, Kristbjörg Kjeld - María, Ólafur Darri Ólafsson - Ray, Ólafur Egilsson - Davis, Nína Dögg Filippusdóttir - Rósa, Björn Hlynur Haraldsson - Önni, Ingvar E. Sigurðsson - BB, Hanna María Karlsdóttir - Ásta, Margrét Vilhjálmsdóttir - Inga, Rúnar Freyr Gíslason - Steri, Throstur Leó Gunnarsson - Kári, Gudmundur Fjalar Ísfeld - Nágranni, Einar Jóhann Valsson - Magnús, Vignir Jón Vignisson - Íbúi, Gudmundur Lúdvík Thorvaldsson - Bílstjóri
Sceneggiatura: Valdís Óskarsdóttir
Fotografia: Bergsteinn Björgúlfsson
Musiche: Lay Low, Lovísa Sigrúnardóttir
Montaggio: Valdís Óskarsdóttir
Scenografia: Harry Jóhannsson, Gunnar Palsson
Costumi: Sonja Bent
Altri titoli:
King's Road
Durata: 100
Colore: C
Genere: DRAMMATICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: RED, DCP
Produzione: MISTERY ISLAND, AVE, KUKL, VESTUPORT
NOTE
- PRESENTATO IN 'PIAZZA GRANDE' AL 63. FESTIVAL DEL FILM DI LOCARNO (2010).
CRITICA
"Assieme alla follia belga che ha prodotto 'Panico al villaggio', per citare l'ultimo di una lunga serie, la follia nordica raramente delude. L'islandese Valdís Óskarsdóttir era la montatrice di 'Festen' (...). 'King's Road' è la sua opera seconda, ambientata nel più squallido e fangoso parcheggio di camper che uno possa trovare. (...) Squallore molto ben organizzato in dialoghi e gag dell'assurdo." (Mariarosa Mancuso, 'Il Foglio', 6 agosto 2010)
"Il lungometraggio di Valdís Óskarsdóttir è un piccolo gioiello che soffre solo di una ventina di minuti di troppo. Commedia neorealista, o meglio neosurrealista (...). Qui la regista con un sensibilità feroce va a cercare quell'Islanda massacrata dalla crisi che cerca un modo e un metodo per andare avanti. Gli outsiders di questa comunità hanno tutti problemi familiari e sono uno spaccato di un mondo a pezzi. (...) L'islanda in crisi anche al di là delle intenzioni e delle intuizioni della regista è tutta qua in questa narrazione malinconica che ricorda tanto Kaurismäki e che probabilmente, ha in sé il germe di quel crollo a cui abbiamo assistito e stiamo assistendo, impotenti. (...) La scena dei grilli, in cui tutti danno qualcosa gratuitamente, pur non avendo niente, è illuminante. Come la festa buffa e stordita in cui non ci si accorge neanche che la musica è finita, perché l'importante è ballare sul Titanic che affonda." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 6 agosto 2010)
"Molto più appassionante nel suo delirio esplicito, il secondo film della piazza, l'islandese 'King's Road" di Valdis Osjardottjs. (...) La crisi economica si è abbattuta su un modo spiaccicando le persone. Alcuni di loro però cercano, seppur grottescamente, di reagire e il racconto di nordiche miserie riesce anche a riscattarsi e a farsi brillante." (Antonello Catacchio, 'Il Manifesto', 6 agosto 2010)