Knockout - Resa dei conti

Haywire

USA 2011
Mallory Kane, affascinante agente segreto che lavora per conto di Kenneth e si occupa di missioni speciali che i governi non possono autorizzare, dopo un'operazione fallita a Dublino scopre di essere stata tradita. Decide quindi di vendicarsi, ma si troverà costretta a mettere in campo tutta la sua abilità per salvarsi la vita e proteggere la sua famiglia...
SCHEDA FILM

Regia: Steven Soderbergh

Attori: Gina Carano - Mallory Kane, Michael Douglas - Coblenz, Channing Tatum - Aaron, Ewan McGregor - Kenneth, Michael Fassbender - Paul, Antonio Banderas - Rodrigo, Michael Angarano - Scott, Bill Paxton - John Kane, Mathieu Kassovitz - Studer, Anthony Wong - Jiang, Eddie J. Fernandez - Barroso, Tim Connolly - Jason, Maximino Arciniega - Gomez, David Aaron Cohen - Jamie, Julian Alcaraz - Terrence, Natascha Berg - Liliana

Sceneggiatura: Lem Dobbs

Fotografia: Steven Soderbergh

Musiche: David Holmes

Scenografia: Howard Cummings

Arredamento: Barbara Munch

Costumi: Shoshana Rubin

Effetti: Lola Visual Effects, Team FX Ltd.

Altri titoli:

Knockout

Durata: 93

Colore: C

Genere: THRILLER AZIONE

Specifiche tecniche: 35 MM, DCP

Produzione: RELATIVITY MEDIA

Distribuzione: MOVIEMAX (2012)

Data uscita: 2012-02-24

TRAILER
NOTE
- PROIEZIONE SPECIALE AL 62. FESTIVAL DI BERLINO (2012).
CRITICA
"Donne che odiano gli uomini. Gina Carano, sotto gli ordini di un Soderbergh al minimo, per difendere l'onore fa fuori con la boxe thailandese, cioè soffoca con un colpo di coscia, un clan di maschiacci fra cui Michael Fassbender, Ewan McGregor, Banderas mentre dall'altro intriga Michael Douglas. Siamo in un pasticcio internazionale di spie, con didascalie di città che mutano sempre, ma una debolezza intrinseca al soggetto nega ogni interesse a parte la grafica violenta delle arti marziali." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 24 febbraio 2012)

"Non è facile orientarsi nella filmografia di Soderbergh, cineasta eclettico che taglia di traverso i generi muovendosi tra cinema spettacolare hollywoodiano e produzioni indipendenti. Questa volta Steven rivisita il paradigma del film-di-vendetta, già frequentato una dozzina d'anni fa con 'L'inglese', protagonista Terence Stamp. Ma in versione femminile. (...) La prima sorpresa è la scelta del cast: Gina Carano, campionessa di arti marziali nella realtà (e star del programma 'American Gladiators'), messa al centro di un universo maschile che è un Gotha del cinema: da Michael Fassbender a Ewan McGregor, da Antonio Banderas a Michael Douglas. Sviluppata ingegnosamente in flashback, la trama è una serie continua di combattimenti adrenalinici. Il regista li inquadra con sapienza, ma senza compiacersi degli effetti di montaggio che i suoi colleghi sono soliti esibire in questo tipo di film." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 24 febbraio 2012)

"E' uno dei lavori più astratti, teorici e ricchi di humor del regista di 'Sex Lies and Videotape', un film «adrenalinico» ancora più di quanto lo sia stato, solo pochi mesi fa, 'Contagion', e una specie di saggio di cinema d'azione spionistica -secco, veloce, (relativamente) a basso costo, precisissimo, privo di orpelli. Un film «senza pietà», e un tour de force minimal, che piacerebbe al Walter Hill di 'The Driver' (...), in cui Soderbergh raggiunge una simbiosi praticamente totale con l'occhio/obbiettivo e il cuore della Red, dietro alla quale, come al solito, si trova lui stesso. Seguendo il modulo contro-hollywoodiano adottato con la scrittura della porno star Sasha Grey in 'The Girlfriend Experience' (...) Soderbergh si affida (...) a una «professionista», la campionessa di lotta libera Gina Carano, soprannominata Crash in occasione delle sue apparizioni sul programma tv della Nbc 'American Gladiators', dove Soderbergh l'ha infatti avvistata. (...) Vicoli, stanze d'albergo, tetti, una spiaggia, persino l'aria...sono teatro di magnifiche coreografie di lotta - la feroce abilità di Carano che permette a Soderbergh di filmare i corpo a corpo anche in riprese molto lunghe, come balletti. Capovolte nel film, oltre alle convenzioni dei rapporto di forza fisica tra uomini e donne anche quelle dei rapporto di sesso. Un passato intimo è infatti alluso con quasi tutti gli uomini che si trovano sul cammino di Mallory, o che la stanno inseguendo. Mallory fa il lavoro di Jason Bourne ma assomiglia anche molto a Lisbeth Salander, un'outsider che può contare solo su stessa. Raffinatissimo l'uso del colore che «marca» le geografie (anche emozionali) del film." (Giulia D'Agnolo Vallan, 'Il Manifesto', 24 febbraio 2012)

"Nella produzione di Steven Soderbergh, 'Knockout' andrà a far parte di quel gruppo di opere ibride che da un lato strizzano l'occhio ai cinefili e dall'altro tentano di tener conto delle esigenze del mercato. Usiamo il verbo «tentano» perché in effetti il film in Usa ha fatto un incasso ben modesto, mentre i critici, chi più chi meno convinto del risultato, hanno comunque dimostrato di aver capito la doppia operazione. (...) Succede poco di interessante nella storia pretesto scritta da Lem Dobbs (pseudonimo di Anton Kitaj), fotografata in virati toni giallo-blu e percorsa dalla sofisticata musica di David Holmes. In forma smagliante e incisiva quanto a presenza fisica, Gina come attrice non esiste, ma gli ottimi interpreti maschili con cui si confronta (da Fassbender a Michael Douglas, da Ewan McGregor a Banderas) non possono farle concorrenza più di tanto, perché sembra stiano lì solo per essere sfidati ed, eventualmente, massacrati." (Alessandra Levantesi Kezich, 'La Stampa', 24 febbraio 2012)

"Delude (...) 'Knockout - Resa dei conti' di Steven Soderbergh sulle prodezze dell'agente segreto Mallory Kane, giovane donna campionessa di arti marziali impegnata in missioni ufficialmente non autorizzate dai governi. È vero, l'agente in gonnella (si fa per dire) è una novità, ma il resto prevede il solito susseguirsi di fughe e combattimenti ad alto tasso di violenza, tradimenti e vendette, colpi di scena e raggiri. E ha tutta l'aria di essere il pilot di una serie televisiva." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 24 febbraio 2012)

"'Knockout', venticinquesima regia del Soderbergh di 'Traffic' e 'Sesso, bugie e videotape', è un viaggio elegantissimo dentro l'eccitazione di una vita fatta di jet lag, travestimenti, bugie, doppi giochi e perizia omicida. Potrebbe scadere nella frivolezza se la strepitosa campionessa di arti marziali Carano non desse a Mallory lo spessore umano di un'eroina terribilmente dolce e stoica. Un 'Kill Bill' super-chic dove il feroce duello tra Carano e la spia Michael Fassbender di 'Shame' è già nella storia per coreografica brutalità. Cinema semplicemente soave." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 24 febbraio 2012)

"Steven Soderbergh ha dato un'occhiata ai film di Bourne e ha calcolato che tutto quello che può fare Matt Damon, Gina Carano lo può fare meglio. Il volto femminile delle arti marziali ha fatto il provino per il film con un occhio nero, rimediato in un incontro. È nata una stella. Questo thriller internazionale tutto calci e adrenalina si sposta da Barcellona a Dublino, al Nuovo Messico a un ritmo che non lascia il tempo di chiedersi: «Che diavolo succede?». La colonna sonora jazz fusion di David Holmes garantisce un adeguato accompagnamento. Meglio non pronunciarsi sull'espressività di Gina Carano, ma vederla che salta sui tetti e prende tutti a calci è un piacere. Angelina Jolie farà meglio a stare in campana." ('Internazionale', 24 febbraio 2012)

"Piacerà a quanti reclamavano un'eroina d'azione (chi ha detto che a menare son capaci solo i maschietti?) e ora scopriranno Gina Carano, italiana del Texas che fa tutte le sue scene pericolose anche perché è in grado di farle meglio di ogni altra. Steven Soderbergh evidentemente innamorato di lei, le ha allestito un veicolo ad hoc pieno delle bellurie registiche alle quali ci ha abituato dai tempi di 'Traffic'." (Giorgio Carbone, 'Libero', 24 febbraio 2012)