Kirikù e la strega Karabà

KIRIKU'

BELGIO 1998
Il piccolo Kirikù nasce in un villaggio africano che vive da tempo nel terrore. La perfida strega Karabà ha divorato tutti gli uomini, pretende dalle donne ori e gioielli e ha fatto prosciugare la sorgente d'acqua, rendendo difficile il lavoro e la vita quotidiana. Anche se è neonato, Kirikù dice che questo sortilegio deve finire, lui non ha paura e annuncia di voler partire per sfidare la strega e il segreto della sua perfidia. Dopo aver superato ostacoli e pericoli, Kirikù arriva finalmente alla Montagna Proibita. Qui il nonno, conosciuto come il Saggio della Montagna, lo accoglie, lo elogia per il suo coraggio e quindi gli rivela la verità: Karabà non ha mai mangiato uomini e non è malvagia, fa del male perché soffre, ha una spina avvelenata nel corpo che le dà i poteri di strega e lei non vuole perderli. Kirikù entra nel palazzo di Karabà, riesce ad avvicinarla e a toglierle la spina. Ora Karabà non soffre più, bacia Kirikù e lui diventa grande. Karabà trasformava gli uomini in oggetti, ma ora al villaggio torna anche il nonno, il sortilegio finisce e tutti rientrano in famiglia. Kirikù e Karabà possono amarsi.
SCHEDA FILM

Regia: Michel Ocelot

Attori: Veronica Pivetti - Voce Karabà, Aroldo Tieri - Voce del grande saggio, Erica Necci - Voce Kirikù

Soggetto: Michel Ocelot, Raymond Burlet

Sceneggiatura: Raymond Burlet, Michel Ocelot

Musiche: Youssou N'Dour

Altri titoli:

Kirikou et la sorcière

Kirikou and the Sorceress

Durata: 71

Colore: C

Genere: ANIMAZIONE

Produzione: DIDIER BRUNER, JACQUES VERCRUYSSEN, PAUL THILTGES

Distribuzione: MIKADO FILM (1999)

CRITICA
"Il film del francese Ocelot è la prova lampante che l'Europa è in grado di produrre cartoon di grande qualità e originalità, non 'contro' ma in alternativa all'animazione disneyana. 'Kirikù' innesta sulla leggenda africana uno spirito 'illuminista' e trasforma la fiaba filastrocca in un apologo contro superstizioni e fatalismi". (Renato Pallavicini, 'l'Unità', 18 dicembre 1999).

"Grazie al simpatico Kiriku' potremo fare una salutare immersione totale in una cultura da riscoprire e salvare, dove il materialismo lascia il posto alla spiritualità, dove la frenetica corsa alla riccchezza e al potere si piegano di fronte alla semplicità e alla forza dell'animo, dove l'odio e la violenza si dissolvono nell'amore. Un amore assoluto che realizzerà il miracolo di affrancare Karabà dai poteri malefici e di trasformare il piccolo Kirikù in un adulto innamorato grazie a un bacio appassionato. E come in tutte le belle favole il finale è un miracolo dell'amore" (Magdi Allam, La Repubblica, 23.12.1999).