Kansas City

FRANCIA 1996
A Kansas City, nel 1934, la giovane Blondie O'Hara vuole a tutti i costi salvare il proprio marito, piccolo gangster finito nelle mani del boss nero Seldom Seen. Per raggiungere lo scopo prende in ostaggio Caroline, la moglie di Henry Stilton, deputato e consigliere del presidente, e la tiene con sé minacciando di continuo il marito, se non otterrà quanto richiesto. La tensione cresce perché i protagonisti cercano di non contrariare Blondie per convincerla che tutto finirà bene. Quando la ragazza torna a casa, le viene restituito il marito ma in realtà ferito a morte. Mentre è stesa piangente sul suo corpo, Caroline estrae la pistola e la uccide. Fuori l'aspetta in macchina Henry, e insieme vanno via.
SCHEDA FILM

Regia: Robert Altman

Attori: Jennifer Jason Leigh - Blondie O'Hara, Miranda Richardson - Caroline Stilton, Harry Belafonte - Seldom Seen, Michael Murphy - Henry Stilton, Dermot Mulroney - Johnny O'Hara, Steve Buscemi - Johnny Flynn, Brooke Smith - Babe Flynn, Jane Adams - Nettie Bolt, Jeff Feringa - Addie Parker, A.C. Smith - Sheepshan Red, Martin Martin - 'Blue' Green, Albert J. Burnes - Charlie Parker, Ajia Mignon Johnson - Pearl Cummings, Tawanna Benbow - Rose, Jerry Fornelli - Tom Pendergast, Michael Ornstein - Jackie Ciro, Michael Garozzo - Charlie Gargotta, Joe Digirolamo - John Lazia

Soggetto: Frank Barhydt, Robert Altman

Sceneggiatura: Frank Barhydt, Robert Altman

Fotografia: Oliver Stapleton

Musiche: Sue Jacobs

Montaggio: Geraldine Peroni

Scenografia: Stephen Altman

Costumi: Dona Granata

Effetti: Sam Barkan

Durata: 106

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM (1:1.85)

Produzione: ROBERT ALTMAN PER SANDCASTLE 5 PRODUCTIONS, CIBY 2000

Distribuzione: CECCHI GORI DISTRIBUZIONE - CECCHI GORI HOME VIDEO

NOTE
- REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE 1996.

- PRESENTATO IN CONCORSO AL 49MO FESTIVAL DI CANNES (1996).
CRITICA
"Le due attrici sono bravissime, il jazz che si ascolta è bellissimo, ed è assolutamente contemporaneo il tema che domina il film, quello della dipendenza: dalla cocaina, dal laudano, dalla vanità, dal cinema, dall'amore, dalla politica (per i criminali), dalla criminalità (per i politici)." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa' 22/12/96).

"Ritorno alle origini per Robert Altman. Nato a Kansas City nel 1924 ma fuggitone giovanissimo, il regista di Nashville torna nella capitale del jazz per ambientarvi un film fosco, cerebrale, pieno di musica e di violenza, accolto con perplessità a Cannes ma degno del massimo interesse." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 23/12/96).