Harry è un tranquillo bambino di dieci anni: va a scuola, adora i giochi da tavolo, gli piace guardare la TV e il suo idolo è il mago Houdini. Suo padre è un avvocato e sua madre è professoressa all'università, mentre suo fratello minore è il suo compagno di giochi. Ma il mondo in cui vive Harry non è normale. Nel 1976 in Argentina sale al potere la dittatura e migliaia di cittadini vengono imprigionati e torturati: per molti di loro il crimine di cui sono accusati è aver verbalmente manifestato il loro dissenso al nuovo regime. I genitori di Harry devono scappare, prendono i loro figli a scuola e lasciano la città, nascondendosi in campagna. I due ragazzi non sono contenti della nuova vita: hanno lasciato la loro casa, gli amici, la scuola, i giocattoli, le abitudini di tutti i giorni, ma pian piano scoprono i vantaggi di questa nuova e strana esistenza. Esplorano la campagna, conoscono personaggi strani e misteriosi, come Lucas. Ma i militari sono sulle tracce dei genitori di Harry, che prendono una dolorosa ma necessaria decisione...
SCHEDA FILM
Regia: Marcelo Piñeyro
Attori: Ricardo Darín - Papa', Cecilia Roth - Mamma, Héctor Alterio - Nonno, Fernanda Mistral - Nonna, Tomás Fonzi - Lucas, Matias Del Pozo - Harry, Milton De La Canal - Il Nano, Evelyn Dominguez - Ragazza, Leticia Brédice - Maestra, Nicolas Cantafio - Bertuccio, Maria Socas - Amica Di Mamma, Monica Scaparone - Mamma Di Bertuccio, Demian Bugallo - Compagno Di Scuola, Alberto Silva - Uomo Sul Treno, Gabriel Galindez - Ufficiale Di Guardia, Juan Carrasco - Sacerdote, Oscar Ferrigno - Padre Juan
Soggetto: Marcelo Figueras, Marcelo Piñeyro
Sceneggiatura: Marcelo Figueras
Fotografia: Alfredo F. Mayo
Musiche: Bingen Mendizábal
Montaggio: Juan Carlos Macías
Scenografia: Jorge Ferrari, Juan Mario Roust
Costumi: Ana Markarian
Durata: 105
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: 35 MM
Produzione: PABLO BOSI, FRANCISCO RAMOS, OSCAR KRAMER PER ALQUIMIA CINEMA, PATAGONIK FILM GROUP, OSCAR KRAMER S.A.
Distribuzione: MIKADO (2004)
Data uscita: 2004-05-07
CRITICA
"Ma davvero l'Argentina non produce qualcosa di meglio del tremendo 'Valentin' di Agresti e di questo 'Kamchatka'? Anche qui, come nell'altro film, c'è di mezzo un bambino, solo che la scelta del punto di vista infantile qui è il mezzo per evitare di fare i conti fino i fondo col tema scelto: il grande fantasma della dittatura dei colonnelli. (...) Gli attori, inchiodati a personaggi inesistenti, non possono nulla. Il titolo (che è il nome di una regione russa) ha proprio l'origine che immaginano tutti i conoscitori del Risiko, col quale giocano padre e figlio nel film. Ma indica anche, come dice senza pudore la voce off nell'ultima battuta, 'un posto dove resistere'." (Emiliano Morreale, 'Film TV', 23 maggio 2004)