Una giovane donna, Malka, è costretta dalle convenzioni a sposare un uomo che non ama, mentre Rivka che ama, riamata, suo marito, su istigazione del rabbino viene ripudiata perchè ritenuta, ingiustamente, sterile. Tutto ciò non avviene nel medioevo ma ai giorni nostri, a Mea Shearim, il quartiere ultraortodosso di Gerusalemme.
TRAMA LUNGA
Mea Sharim, quartiere di Gerusalemme dove vivono ebrei ultraortodossi. Meir, il marito, al mattino inizia il rigido rituale della vestizione e dei ringraziamenti. Anche tutto il resto della giornata è scandito da canti, preghiere, letture dei testi sacri. Rivka è sua moglie da dieci anni, ma la coppia non ha figli. Trovato il necessario coraggio, la donna consulta una ginecologa. Il responso è che lei è del tutto sana, per cui è il marito che dovrebbe sottoporsi ad analisi. Ma le Scritture vietano l'uso improprio di sperma. E subito dopo il rabbino, che è anche il padre di lui, decide di rompere gli indugi e impone al figlio Meir di ripudiare la donna e prendere una seconda moglie. Rivka allora sceglie di andare via di casa, va in una camera in affitto e lì dentro passa le giornate triste e muta. A consolarla arriva la più giovane sorella Malka che, avendo dovuto controvoglia sposare il violento Yossef, frequenta di nascosto il coetaneo Yoakov, di cui è innamorata. Tornata a casa, Malko viene picchiata dal marito, allora scappa, va da Rivka, le dice che è il momento di cambiare aria. Rivka durante la notte torna dal marito e la mattina dopo l'uomo la vede sdaraiata accanto a lui priva di vita. Malka invece all'alba lascia il quartiere e la città.
SCHEDA FILM
Regia: Amos Gitaï
Attori: Yaël Abecassis - Rivka, Sami Hori - Yaekon, Yoram Hattab - Meir, Meital Barda - Malka, Lea Koenig - Elisheva, Rivka Michaeli - Ginecologa, Uri Klauzner, Yussuf Abu-Warda
Soggetto: Eliette Abecassis, Jacky Cukier, Amos Gitaï
Sceneggiatura: Amos Gitaï, Eliette Abecassis, Jacky Cukier
Fotografia: Renato Berta
Musiche: Philippe Eidel, Louis Sclavis
Montaggio: Monica Coleman, Kobi Netanel
Scenografia: Miguel Markin
Costumi: Laura Dinolesko
Durata: 110
Colore: C
Genere: DRAMMATICO
Produzione: MIKADO FILM - M.P. PRODUCTIONS (FR) - AGAV HAFAKOT (IS), RAI RADIOTELEVISIONE ITALIANA
Distribuzione: MIKADO FILM (2000)
NOTE
- TERZA PARTE DELLA TRILOGIA "DEVARIM - YOM YOM - KADOSH".
- PRESENTATO AL FESTIVAL DI CANNES 1999.
CRITICA
"Ciò che impressiona in Kadosh è il ritratto degli uomini, dediti solo alla preghiera e allo studio della Torah". (Maria Pia Fusco, la Repubblica, 11 aprile 2000).
"Amos Gitai non è un autore da pamphlet militante, da polemica accesa, contro l'integralismo. Preferisce mettere in scena quanto lo colpisce, affidare agli attori l'espressione di sentimenti disperati o crudeli, restituire visivamente l'angustia, l'asfissia dell'ambiente che sceglie di narrare: e ci riesce benissimo". (Lietta Tornabuoni, La Stampa, 11 aprile 2000) .
"Signore ti ringrazio di non avermi fatto nascere donna. Lo dice tutti i giorni, come ogni buon ebreo praticante, Meir, durante il complicato, metodico rito della vestizione, avvolgendosi la fronte e i polsi con le sottili cinghie del "tefilim", indossando i severi panni neri per andare a leggere la Torah e a pregare. Lo farà tutto il giorno, perchè quelle sono le sole occupazioni a cui un ultraortodosso può dedicarsi. L'austero, commovente, per noi donne sconvolgente film di Amos Gitai, regista israeliano, intellettuale ebreo e laico s'intitola Kadosh (Sacro) ed è ambientato a Mea Shearim, il quartiere religioso di Gerusalemme chiuso al mondo e alla stessa città." (Natalia Aspesi, D, 18 aprile2000).
"Ultimo capitolo di una trilogia urbana (Tel Aviv la laica, Haifa, multietnica e ora Gerusalemme): il sacro (Kadosh, appunto) secondo Amos Gitai. (...) Né pamphlet, né invettiva: Gitai mette in scena un tema senza tempo e senza spazio: la contraddizione tra le regole e i desideri. "(Paola Piacenza, 'Io donna', 22 aprile 2000).