Nella sala di un istituto di New York, Terry Doolittle, simpatica afroamericana, è adibita ad uno dei terminali che sovrintendono ai movimenti valutari internazionali. Vivace, spiritosa e vitale com'è, Terry si diverte ogni tanto ad alternare alle cifre qualche scherzoso messaggio ai suoi corrispondenti. Un giorno però lo scherzo viene fatto proprio a lei (ed uno scherzo poi non lo è affatto): un misterioso Jumpin' Jack Flash si intromette nel suo monitor e la prega di cercare una altrettanto misteriosa "chiave" poichè si trova nei guai in un Paese dell'Est e intende assolutamente tornare a Londra. C'è dunque qualcuno (un agente segreto inglese) che ascolta Terry, il che la lusinga molto, ma anche le parla e le chiede soccorso. Bisogna aiutarlo. La "chiave" (la ragazza alla fine la scopre) è un certo si bemolle dei Rolling Stones e con ciò Terry si trova coinvolta in un gioco estremamente pericoloso, condotto da CIA e KGB. Le toccherà prima scovare e prendere nella casa di J.J.F. una innocua padella (sul cui fondo però sono incisi i nomi di due tizi, che in seguito verranno spietatamente eliminati), poi intrufolarsi ad una festa presso il Consolato di Sua Maestà Britannica e qui penetrare nell'Ufficio telescriventi per inserirvi un marchingegno. Tutto ciò sempre sorvegliata o tallonata sia da un certo mister Jeremy Talbot (del Servizio segreto inglese) e da un suo collega, sia da vari misteriosi tipi dell'una e dell'altra parte. Questo tra sparatorie, inseguimenti spericolati ma anche assurdamente comici, energiche reazioni della robusta ragazza, messaggi del sullodato J.J.F., arrabbiature di Mister Page (direttore della banca). Ma qualcuno trama nell'ombra, affinchè quell'irrequieto J.J.F. che sa troppe cose venga preso e ucciso. C'e dunque da qualche parte un traditore. Sparatoria in banca nella sala dei movimenti valutari. Un giovanotto di recente assunto (è l'agente Marty Phillips) ha usato la pistola per proteggere Terry. Conclusione: smascheramento di Talbot (era lui il perfido di turno e comparsa di J.J.F., felicemente rientrato in patria e che ora ha fatto una corsa da Londra a New York per conoscere e ringraziare calorosamente quella simpatica e coraggiosa ragazza nera, che lo guarda incantata e felice tra gli applausi generali.
SCHEDA FILM
Regia: Penny Marshall
Attori: Whoopi Goldberg - Terry Doolittle, Stephen Collins - Marty Phillips, John Wood - Jeremy Talbot, Carol Kane - Cynthia, Annie Potts - Liz Carlson, Peter Michael Goetz - James Page, Roscoe Lee Browne - Archer Lincoln, Sara Botsford - Lady Sarah Billings, Jeroen Krabbé - Mark Van Meter, Jonathan Pryce - Jack
Soggetto: David H. Franzoni
Sceneggiatura: David H. Franzoni, Charles Shyer, Nancy Meyers, Christopher Thompson, Steven E. de Souza - non accreditato
Fotografia: Matthew F. Leonetti
Musiche: Thomas Newman
Montaggio: Mark Goldblatt
Scenografia: Robert F. Boyle
Costumi: Susan Becker
Durata: 99
Colore: C
Genere: COMMEDIA SPIONAGGIO
Specifiche tecniche: NORMALE A COLORI
Produzione: LAWRENCE GORDON, JOEL SILVER PER LAWRENCE GORDON PRODUCTIONS, SILVER PICTURES, TWENTIETH CENTURY-FOX FILM CORPORATION
Distribuzione: FOX (1987) - 20TH CENTURY FOX HOME ENTERTAINMENT
CRITICA
"La regista esordiente Penny Marshall ha costruito questo intrigo quasi soltanto in funzione dei giochi mimici e della versatilità della protagonista, bisogna però darle atto di esser riuscita anche a imbastirle attorno un film in cui tutto è sempre piuttosto godibile e in cui anche gli altri personaggi, i loro gesti e le varie situazioni, in astuto equilibrio tra la farsa e il cinema di spionaggio, riescono a proporsi in modo convincente a livello di gustosissima commedia. I ritmi, salvo all'inizio quando il mondo dei computer tarda un po' ad adeguarsi agli scherzi, sono sveltissimi, dinamici, non di rado addirittura affannati. I colpi di scena si susseguono e così gli accenti ansiosi e martellanti della suspense: alternati con furbizia a gag d'ogni tipo. condite di pep, di sale e di slapstick. Nulla di molto sottile, se vogliamo, e neanche una particolare novità all'interno del cinema comico americano, con la possibilità però di approdare a uno spettacolo festoso e esilarante di freschissima efficacia." (Gian Luigi Rondi 'Il Tempo', 4 aprile 1987)
"Commedia a ritmo serrato, scoppiettante e ben dosata 'Jumpin' Jack Flash' è cucita addosso al personaggio di Whoopy Goldberg. Attesissima alla prova (dopo la sua trionfale interpretazione in 'Il colore viola'), l'attrice di colore torna alle origini, ad un talento comico spontaneo, naturale, elettrizzante con cui ha esordito nell'84 a Broadway. Sorriso smagliante, grande abilità nel travestimento (imperdibili le brevi impersonificazioni di Tina Turner vecchia maniera e di Stevie Wonder). Umorismo energico, fisico e comunicativo al pari del suo collega Eddie Murphy, la Goldberg è già una conferma. Le giova, naturalmente la regia tutta al femminile di Penny Marshall, un'esordiente dai passati televisivi e di attrice che ricorda nel dosaggio e nelle gag gli insegnamenti di John Landis e gli efficaci fonici di Ivan Reitman, l'autore di 'Ghostbusters' e di 'Pericolosamente insieme'." (Fabio Bo, 'Il Messaggero', 8 aprile 1987)
"Dopo 'Il colore viola' e prima di 'Burglar', Whoopi Goldberg ha interpretato questa curiosa commedia gialla costruita per privilegiare le sue qualità mimiche, la sua comunicativa verve e il suo modo di vestire e di muoversi un po' funky, un po' casual sofisticato. Il film, diretto dalla giovane Penny Marshall, si è rivelato un insuccesso oltreoceano, ma ha procurato a Whoopi buone critiche e altri personaggi da svitata protagonista, ricalcati su questa sua Terry Doolittle, impiegata in una grande azienda di New York e addetta a un computer.(...) Ottima la veste tecnica che smussa la noia del ripetitivo intrigo con la espressiva fotografia di Matthew F. Leonetti, le curatissime ambientazioni dello scenografo Robert Boyle, la colonna sonora di Thomas Newman e la magica voce di Aretha Franklin che esegue la canzone del titolo." ('Il Corriere della Sera', 18 aprile 1987)