Juke box, urli d'amore

ITALIA 1960
Mario, un fannullone che vive di espedienti, uscito di prigione dopo aver scontato una condanna per truffa, cerca la maniera di vivere alle spalle degli altri. Conosce Marisa, una matura signorina proprietaria di una avviata casa discografica che, malgrado tutto, è innamorata di lui e vorrebbe sposarlo. La donna ha posto la regola che nella sua azienda non ci siano dipendenti sposati e che nessun matrimonio venga contratto finché lei non si sposerà, costringendo in tal modo alcuni impiegati a ricorrere a dei sotterfugi. Mario, che non ha intenzione di sposarsi, e tantomeno con lei, sfrutta però la situazione ed intesse una serie di imbrogli servendosi della casa discografica, con cui alletta alcuni ingenui aspiranti musicisti e cantanti. Alla fine, scoperto, messo alle strette e costretto a scegliere tra la prigione e il matrimonio, promette a Marisa di sposarla, salvo poi a mandare tutto a monte all'ultimo momento.
SCHEDA FILM

Regia: Mauro Morassi

Attori: Mario Carotenuto - Mario Valente, Marisa Merlini - Marisa Loreto, Terence Hill - Otello, Karin Baal - Ragazza di Otello, Raffaele Pisu - Orlando, Aroldo Tieri - Ragionier Anzillotto, Aldo Giuffré - Bruno, Tiberio Murgia - Calogero, Dori Dorika - Franchina, Fedele Gentile - Brigadiere Altarelli, Mara Berni - Domenica, Tiberio Mitri - Kid la tigre, Ciccio Barbi - Aspirante cantante, Germano Longo - Amico di Mario, Leopoldo Valentini - Proprietario del locale notturno, Adriano Celentano - Se stesso, Giorgio Gaber - Se stesso, Mina - Se stessa, Jacqueline Derval, Wanna Jbba, Gordana Miletic, Pina Gallini, Grazia Maria Spina

Soggetto: Ugo Guerra, Ottavio Alessi

Sceneggiatura: Ugo Guerra, Ottavio Alessi, Fabio De Agostini

Fotografia: Luciano Trasatti, Franco Villa - operatore

Musiche: Ezio Leoni

Montaggio: Mario Serandrei

Scenografia: Franco Lolli

Aiuto regia: Fabio De Agostini

Durata: 93

Colore: B/N

Genere: COMICO COMMEDIA

Produzione: ACI CIN.CA ITALIANA

Distribuzione: DEL DUCA REGIONALE

NOTE
- TRA GLI INTEPRETI: I GIULLARI, I SOLITARI, COLEEN HICKS E I CABIN BOYS.

- REVISIONE MINISTERO: FEBBRAIO 1994.
CRITICA
"Un film mediocre che serve da pretesto per l'esibizione di canzoni in voga." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 49, 1961)