John ha sempre covato nel suo cuore una rabbia feroce contro il destino che lo ha voluto far nascere col marchio infamante di "bastardo". Per una coincidenza fatale egli scopre chi è suo padre: don Diego Tenorio, ricco possidente messicano. John è determinato a sfogare la sua rabbia. Il suo odio si abbatte con studiata determinazione su quella che avrebbe dovuta essere la sua famiglia. Circuisce, riuscendo alla fine a farla cadere, Antonia, moglie del fratellastro Francisco, semina poi odio tra padre e figlio e assiste con gelido atteggiamento alla situazione che si determina, quando si rivela per quello che è: figlio illegittimo di Don Diego e amante della cognata Antonia. La situazione è tesa: don Francisco, volendo vendicare l'onta subita, viene ucciso da John in duello e Antonio si suicida per la vergogna. John è ormai soddisfatto, ma il sicario assoldato da due donne mormone, da lui precedentemente sedotte, lo raggiunge. Egli rimane schiacciato dalla pesante statua di un santo.
SCHEDA FILM
Regia: Armando Crispino
Attori: Mirella Pompili, Margherita Horowitz, Patrizia Valturri - Edith, Nadia Scarpitta - Linda, Gia Sandri - Gertrud, John Richardson - John, Glauco Onorato - Morenillo, Martine Beswick - Antonia, Claudio Camaso - Francisco, Luisa Della Noce - Sara, Loredana Giustini, Claudio Gora - Don Diego, Thelma Anderson, Furio Meniconi - Papa' Buck, Piero Vida, Gordon Mitchell - Danita, Vittorio Manfrino
Soggetto: Lucio Manlio Battistrada, Armando Crispino
Sceneggiatura: Lucio Manlio Battistrada, Armando Crispino
Fotografia: Sante Achilli
Musiche: Nico Fidenco
Montaggio: Franco Fraticelli
Scenografia: Francesco Cuppini
Durata: 110
Genere: DRAMMATICO
Specifiche tecniche: CROMOSCOPE - EASTMANCOLOR
Tratto da: DA UN'IDEA DI SAURO SCAVOLINI
Produzione: FRANCESCO E VINCENZO GENESI PER HERCULES COMPAGNIA CIN.CA
Distribuzione: TITANUS
NOTE
MUSICA DIRETTA DA: GIANNI DELL'ORSO.
CRITICA
"Il western all'italiana ci aveva dato mesi or sono l'Amleto [...]. Adesso, rispettando la storia dell'arte dello spettacolo, ecco il Don Giovanni [...] che il giovane Crispino avrebbe voluto condire d'ironia senza che però le sue buone intenzioni riescano a trapelare [...]". (Anonimo, "Film Mese", n. 18, luglio 1968).