Il film narrativamente si basa sugli episodi evangelici della Passione di Cristo, introdotti dal risentimento di Giuda per il presunto sperpero operato dalla Maddalena che profonde nardo prezioso su Gesù. I principali sono: l'entrata trionfale in Gerusalemme, la cacciata dei profanatori dal tempio, la congiura dei Sommi Sacerdoti, l'ultima cena, il tradimento di Giuda, lo spergiuro di Pietro, il Signore giudicato presso il Sinedrio, Pilato condotto davanti a Erode, la Crocifissione.
SCHEDA FILM
Regia: Norman Jewison
Attori: Ted Neeley - Gesù, Carl Anderson (II) - Giuda Iscariota, Yvonne Elliman - Maria Maddalena, Barry Dennen - Ponzio Pilato, Bob Bingham - Caifa, Larry Marshall - Simone lo Zelota, Josh Mostel - Re Erode, Kurt Yaghjan - Anna, Philip Toubus - Pietro, Pi Douglass - Apostolo, Richard Orbach - Giovanni, Robert LuPone - Giacomo, Thommie Walsh - Taddeo, Richard Molinare - Andrea, David Devir - Apostolo, Jeffrey Hyslop - Apostolo, Shooki Wagner - Apostolo, Jonathan Wynne - Apostolo, Baayork Lee - Donna, Wyetta Turner - Donna, Susan Allanson - Donna, Darcel Wynne - Donna, Marcia McBroom - Donna, Leeyan Granger - Donna, Sally Neal - Donna, Vera Biloshisky - Donna, Kathryn Wright - Donna, Wendy Maltby - Donna, Denise Pence - Donna, Tamar Zafria - Donna, Adaya Pilo - Donna, Ellen Hoffman - Donna, Riki Oren - Donna, Lea Kestin - Donna, Judith Daby - Donna, Itzhak Sidranski - Sacerdote, Haim Bashi - Sacerdote, David Rejwan - Sacerdote, Zvulun Cohen - Sacerdote, David Duack - Sacerdote, Meir Israel - Sacerdote, Avi Ben-Haim - Sacerdote, Steve Boockvor - Sacerdote, Amity Razi - Sacerdote, Didi Liekov - Soldato romano, David Barkan - Soldato romano, Tom Guest - Soldato romano, Peter Luria - Soldato romano, Cliff Michaelevski - Soldato romano, Danny Basevitch - Soldato romano, Stephen Denenberg - Soldato romano, Noam Cohen - Guardia del Tempio, Zvi Lehat - Guardia del Tempio, Doron Gaash - Guardia del Tempio, Moshe Uziel - Guardia del Tempio
Soggetto: Tim Rice - opera rock
Sceneggiatura: Norman Jewison, Melvyn Bragg
Fotografia: Douglas Slocombe
Musiche: Andrew Lloyd Webber
Montaggio: Antony Gibbs
Scenografia: Richard Macdonald
Costumi: Yvonne Blake
Altri titoli:
Jesucristo superstar
Durata: 107
Colore: C
Genere: MUSICALE
Specifiche tecniche: TODD-AO 35, CINESCOPE, 16 MM, 35 MM (1:2.35), 70 MM (GONFIATO) (1:2.20) - TECHNICOLOR
Tratto da: opera rock omonima di Tim Rice
Produzione: NORMAN JEWISON E ROBERT STIGWOOD PER UNIVERSAL PICTURES
Distribuzione: CIC - CIC VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI - DVD E BLU-RAY: UNIVERSAL PICTURES HOME ENTERTAINMENT (2013)
NOTE
- CANDIDATO ALL'OSCAR 1974 PER: MIGLIOR COLONNA SONORA.
- CANDIDATO AI GOLDEN GLOBES 1974 (CATEGORIA MUSICAL/COMMEDIA) PER: MIGLIOR FILM, ATTORE - CARL ANDERSON E TED NEELEY (CANDIDATI ANCHE COME MIGLIORI EMERGENTI) - E ATTRICE (YVONNE ELLIMAN).
- BAFTA 1974 PER LA MIGLIOR COLONNA SONORO. IL FILM ERA CANDIDATO ANCHE PER: MIGLIOR FOTOGRAFIA, COSTUMI E UN AWARD.
- DAVID DI DONATELLO 1974 COME MIGLIOR FILM STRANIERO.
CRITICA
"(...) un moderno dramma musicale che si esprime con tutti i mezzi propri del linguaggio teatrale e cinematografico. Il valore dialettico è quasi sempre nascosto nei simbolismi delle immagini sia per il montaggio interno (= analogie o antitesi fra persone diverse, tra persone e scenografia, per cui, ad esempio, la figura umana del Cristo viene sublimata dalla sua emergenza rispetto alle civiltà tramontate o alla natura fantasticamente spettrale), sia per il montaggio esterno (= evoluzione tra quadri, scene e sequenze, per cui, ad esempio, le indelicate fantasie della Maddalena peccatrice trovano positiva risposta nelle reazioni della stessa redenta). L'efficacia drammatica, a momenti effettistica e violenta, è affidata tanto alla musica quanto alle interpretazioni e alle risorse. Ricavata dall'insieme dell'opera, la figura del Cristo non vuole essere, e non è, né quella della storia, né quella dei Vangeli; è invece la figura umana e fortemente contrastata che gli autori raccolgono nel contesto dell'umanità odierna variamente rappresentata, anche se con preferenza per quella giovanile. Su questa imponente e misteriosa Immagine, essi non esprimono giudizi definitivi, anche se, nelle canzoni e nella struttura narrativa a volte richiamano atteggiamenti rapportabili a determinate matrici: es. la rivendicazione di un Giuda 'strumento provvidenziale' o la presentazione di un Cristo umanamente perplesso circa la propria missione. In definitiva, gli autori - rivolgendosi più al cuore degli spettatori che alla loro mente - invitano a contemplare il Cristo; a meditare sul fatto del suo permanere perenne, sul suo suscitare entusiasmi e ripulse, lasciando poi a ciascuno il trarne giudizi e deduzioni pratiche di cui neppure propongono le direzioni. Una tale fisionomia di spettacolo-fantasia-religiosa è esaltante e stimolante, anche per la ricchezza artistica del lavoro (...)." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 76, 1974)