Non esistono statistiche precise, ma si stima che quattro, cinque milioni di iracheni oggi vivano al di fuori dell'Iraq. Tra loro figura anche il pluripremiato filmaker Samir, nato a Baghdad ma cresciuto in Svizzera, così come i componenti della sua estesa famiglia che sono sparsi per il mondo con pochissimi parenti rimasti in Patria. Il film narra le storie di migrazione della famiglia del regista, ma anche come il sogno iracheno di costruire una società giusta e moderna ipoteticamente raggiunto con l'indipendenza nel 1950, sia stato brutalmente infranto nel corso di mezzo secolo. Suddiviso più o meno in tre atti, il film si apre con il nonno di Samir e il suo ruolo nelle lotte contro il colonialismo britannico; il secondo traccia le rotte migratorie dei suoi familiari in cerca di riparo dalle rivoluzioni che si sono succedute tra gli anni Sessanta e Settanta, sfociate nel trentennio di dittatura di Saddam Hussein; la deposizione di Saddam dopo l'invasione americana del 2003 e l'iconica immagine della statua che viene abbattuta in Piazza Frido segna l'ultimo atto del film e anche l'ultima storia di una partenza. Testimonianze ironiche, malinconiche e vivaci dei familiari di Samir si intrecciano con rari documenti provenienti da archivi statali e privati, filmati ottomani e tecnologia 3D, per raccontare un'epica affascinante che getta nuova luce su un Paese spesso incompreso.
SCHEDA FILM
Regia: Samir
Sceneggiatura: Samir
Fotografia: Lukas Strebel, Yuri Burak, Kirill Gerra, Samir , John Kelleran, Pierre Mennel
Musiche: Maciej Sledziecki
Montaggio: Samir , Sophie Brunner, Ali Al Fatlawi, Wathiq Al Ameri
Durata: 162
Colore: B/N-C
Genere: DOCUMENTARIO
Produzione: SAMIR, WERNER SCHWEIZER, HERBERT SCHWERING PER COIN FILM, DSCHOINT VENTSCHR FILMPRODUKTION AG
Distribuzione: I WONDER PICTURES
TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO AL 65. FESTIVAL DI BERLINO (2015) NELLA SEZIONE 'PANORAMA-DOKUMENTE'.