Io, l'altro

ITALIA 2006
L'acquisto di un peschereccio usato permetterà finalmente a Giuseppe e Yousef di affrancarsi dopo anni di lavoro sotto padrone. Quando il mondo viene sconvolto dall'ennesimo atto terroristico, per Yousef e Giuseppe tutto sembra andare avanti allo stesso modo, fino a quando, durante una battuta di pesca in mezzo al mare, la radio annuncia che la Polizia Internazionale sta ricercando un terrorista di nome Youssef.
SCHEDA FILM

Regia: Mohsen Melliti

Attori: Raoul Bova - Giuseppe, Giovanni Martorana - Yousef, Mario Pupella - Troina, Samia Zibidi - Madre di Yousef, Lina Besrat Assefa - Giovane africana, Davide Lo Verde, Alessia Luongo

Sceneggiatura: Mohsen Melliti

Fotografia: Maurizio Calvesi

Musiche: Louis Siciliano, Roberto Colavalle

Montaggio: Marco Spoletini

Costumi: Carolina Olcese

Effetti: Gian Luca Rizzo, Proxima Srl

Durata: 80

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: MAURIZIO SANTARELLI E RAOUL BOVA PER TREES PICTURES E SANMARCO FILM IN ASSOCIAZIONE CON PASSWORLD, MINOLLO FILM, USMARKETING

Distribuzione: 20TH CENTURY FOX ITALIA (2007)

Data uscita: 2007-05-18

TRAILER
NOTE
- PRESENTATO ALLA II^ EDIZIONE DI 'CINEMA. FESTA INTERNAZIONALE DI ROMA' (2007) NELLA SEZIONE 'EXTRA- NEW CINEMA NETWORK'.

- MOHSEN MELLITI E' STATO CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2008 COME MIGLIOR REGISTA ESORDIENTE.
CRITICA
"'Io, l'altro', affronta un tema così decisivo con uno stile semplice, d'ispirazione post neorealista. Però spiega bene ciò che, con parole dotte, va ripetendo il grande sociologo Zygmunt Barman: l'incertezza e la precarietà della vita contemporanea trovano un capo espiatorio 'nell'altro', facendone il colpevole di tutti i mali; anche se in realtà, come recita il titolo, 'io' e 'l'altro' sono la stessa cosa. Se il pescatore italiano diventa il suo persecutore per diffidenza e pregiudizio, neppure Youssef è rappresentato come un santo: lo dimostra l'episodio del ritrovamento di un cadavere, gettato da una carretta del mare. Pur a prezzo di qualche ingenuità, quello di Mohsen Melliti è un film civile, benintenzionato, a suo modo importante." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 18 maggio 2007)

"Una buona causa non fa sempre un buon film e il volenteroso Raul Bova, qui produttore, con il minimo sforzo economico prova a costruire un film in cui gli argomenti sono offerti in saldo in un racconto scabro, un tragico buddy buddy, che mette a confronto due uomini, (...) Tra sospetti ed equivoci i due giungono a una resa dei conti il cui epilogo non può che essere tragico. Però l'italiano è essenzialmente stupido, il tunisino sensibile e intelligente e chi vuole schierarsi si accomodi, ma dovunque vada sarà sempre in imbarazzo. Boh!." (Adriano De Carlo, 'Il Giornale', 18 maggio 2007)

"L'espediente narrativo è molto poco convincente. Ma quelle lunghe ore sul mare, immobili per un guasto al motore, sentendosi crescere dentro pregiudizi e violenza, sono ben costruite e ben recitate." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 18 maggio 2007)