Sir Hector Geste, anziano eroe britannico, avendo avuto solo la figlia Isabel, per continuare le tradizioni guerriere della famiglia adotta i due orfani, Beau e Digby. Assai anziano, sposa l'avventuriera Lady Flavia che, priva di scrupoli, vorrebbe far proprio il "miraggio azzurro", un eccezionale diamante della famiglia Geste. Beau, rubato il gioiello, fugge e si arruola nella Legione Straniera. Digby, condannato ingiustamente, grazie all'astuta matrigna Flavia viene fatto fuggire e inviato nel fortino del Marocco dove milita il fratello. I due gemelli, sempre uniti secondo il detto "Gest et Gest", nihil separatum est", subiscono le angherie del serg. Markov e del caporale Boldini, nonché i tradimenti del generale Pecheur, tra l'altro legatosi alla sopravventua Lady Flavia. Siamo nel 1906: sir Hector è perennemente in coma; il fortino viene occupato dai tuareg di Abdul; Flavia cerca invano di strappare la gemma ai figliastri che si consolano in famiglia, Beau con Flavia e Digby con Isabel.
SCHEDA FILM
Regia: Marty Feldman
Attori: Ann-Margret - Flavia Geste, Marty Feldman - Digby Geste, Michael York - Beau Geste, Peter Ustinov - Markov, James Earl Jones - Sceicco, Trevor Howard - Sir Hector, Henry Gibson - Generale Pecheur, Roy Kinnear - Boldini, Spike Milligan - Crumble, Irene Handl - Miss Wormwood, Sinéad Cusack - Isabel Geste, Val Pringle - Dostoevsky, Terry-Thomas - Governatore, Hugh Griffith - Giudice
Soggetto: Sam Bobrick, Marty Feldman
Sceneggiatura: Marty Feldman, Chris Allen
Fotografia: Gerry Fisher
Musiche: John Morris
Montaggio: Jim Clark, Arthur Schmidt
Scenografia: Brian Eatwell
Costumi: Ron Beck, May Routh
Effetti: Bill Millar, Albert Whitlock
Durata: 95
Colore: C
Genere: COMICO COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, PANORAMICO, TECHNICOLOR
Produzione: WILLIAMS S. GILMORE PER UNIVERSAL PICTURES
Distribuzione: CIC
CRITICA
"Opera prima cinematografica di un eclettico personaggio, Marty Feldman, deciso a seguire le orme dei diversi attori-registi comici (Gene Wilder, Mel Brooks, Woody Allen, Buster Keaton) il film è un grottesco miscuglio che, recuperata la avventurosa vicenda del 'Beau Geste', inizia la sua dissacrazione del regista che sarebbe 'il filtro attraverso il quale passa l'improvvisazione', più che nell'impostazione generale, trae motivi di comicità da ciascuna scena, da ogni situazione e da tutte le caratterizzazioni. A volte di una comicità clownesca e facilmente afferrabile, a volte sottile e paradossale nella tradizione anglosassone cui appartiene, egli rovescia sul pubblico una valanga di elementi umoristici non sempre di uguale intensità e di immediata presa. Globalmente il lavoro lo inscrive a buon diritto nella antologia del comico di un certo livello." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 84, 1978)