Cinque tra i più famosi detective del mondo - un francese, due americani, una inglese, un cinese - vengono invitati "a una cena con assassinio" nel castello di un eccentrico miliardario, il quale promette un milione di dollari esentasse a quello dei cinque che per primo risolverà il caso dell'imminente delitto. Il castello di Twain è ricco di misteri e di sorprese, a cominciare dal maggiordomo cieco e dalla cuoca sordomuta, per continuare con le apparizioni dell'imprendibile anfitrione. Superati i primi scogli di attentati alle persone, messi di fronte a ben tre cadaveri (il terzo, quello dello stesso Twain, pugnalato dodici volte allo scoccare della mezzanotte), gli investigatori si trovano sottoposti a prove mortali da cui si salvano. Non si salvano, invece, dal ridicolo: ogni soluzione è brillante ma falsa. Sono veramente morte le presunte vittime? Chi è il diabolico organizzatore della beffa?
SCHEDA FILM
Regia: Robert Moore
Attori: Eileen Brennan - Tess Skeffington, Truman Capote - Lionel Twain, James Coco - Ispettore Milo Perrier, Peter Falk - Sam Diamond, Alec Guinness - Jamesir Bensonmum, Elsa Lanchester - Jessica Marbles, David Niven - Dick Charleston, Peter Sellers - Ispettore Sidney Wang, Maggie Smith - Dora Charleston, Nancy Walker - Yetta, Estelle Winwood - Signorina Withers, James Cromwell - Marcel, Richard Narita - Willie Wang
Soggetto: Neil Simon
Sceneggiatura: Neil Simon
Fotografia: David M. Walsh
Musiche: Dave Grusin
Montaggio: John F. Burnett
Scenografia: Stephen B. Grimes
Costumi: Ann Roth
Effetti: Augie Lohman
Durata: 105
Colore: C
Genere: GIALLO COMMEDIA
Specifiche tecniche: 35 MM, METROCOLOR
Produzione: RAY STARK PER COLUMBIA PICTURES CORPORATION, RASTAR PICTURES
Distribuzione: CEIAD - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
CRITICA
"Tipico giallo-rosa inglese, questo film, godibilissimo per la girandola delle trovate umoristiche e per l'adeguato clima giallo-vampiresco, alla fin fine è una accettabilissima presa in giro di tutto e di tutti. I personaggi sono tratti dalla letteratura gialla classica e graziosamente smontati e ridicolizzati. Ma, accanto ai testi stampati, sulla gogna finiscono inevitabilmente anche i film del genere. E, infine, non vengono risparmiati né i lettori né gli spettatori, poiché anche per loro i rebus finiscono insoluti. Infine, quando la partita sembra chiusa, con un ultimo colpo di scena e cambiamento di personaggio, il film strizza gli occhi anche su se stesso. Relatività delle cose umane? Scetticismo nei confronti della realtà raggiungibile? No, solo spettacolo per lo spettacolo. Qualche allusione maliziosa scompare nel mare del buon umore alla pari dei risvolti pseudocriminali." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 82, 1977)