I Servizi segreti inglesi sono allertati: sul piano operativo, perché non pochi sono gli agenti doppiogiochisti, da tempo infiltratisi nei ranghi e attivi a favore dell'URSS; sul piano politico generale, perché la fase di intesa tra questa Potenza e gli Stati Uniti pone grossissimi problemi a una complessa e delicata struttura, che da un quarantennio ha sempre operato in un'ottica antisovietica. Si teme e si sospetta che perfino colui che da anni è al vertice - Mister Adrian Chapple - sia amico dei Russi. Per fare gradualmente il vuoto intorno a lui, vengono pertanto eliminati alcuni agenti dei servizi segreti. Tra questi Bob, specialista in lingua e letteratura russa, che viene trovato morto dopo essere precipitato dal tetto dell'immobile in cui risiede. La morte di Bob non persuade affatto suo padre Frank che, dapprima sconvolto dal dolore, si mette ad investigare sul conto suo. Un giornalista di sinistra - Pickett - gli fornisce alcuni elementi, ma perderà la vita anche lui, in un "fortuito" incidente stradale. Nel frattempo Frank riesce a far parlare, ubriacandolo, un individuo collegato ai Servizi, un ex-collega (erano ambedue in Corea): è stato lui a fare a Bob l'ultima visita, lasciando aperta la porta dell'alloggio ad un emissario dei Servizi per la delittuosa impresa. Successivamente Frank decide di contattare Mister Chapple: entra in casa di questi con uno stratagemma e poi lo obbliga a rilasciargli una dichiarazione, attestante che ha sempre operato avendo di mira gli interessi politici dell'URSS (nel quale quadro debbono - a dire di Chapple - essere valutati anche le morti di Bob e di molti altri), pur continuando a godere del prestigio e dei privilegi che i Servizi segreti della Madrepatria gli assicurano. Chapple scrive e firma il documento che lo smaschera, ma subito dopo punta una rivoltella contro Frank. Nella breve colluttazione che ne consegue, Mister Chapple incidentalmente muore. Mentre Londra celebra solenni funerali per Mister Chapple restano a Frank il dolore cocente per il figlio perduto, i ricordi e la consapevolezza di aver operato per eliminare un essere indegno.
SCHEDA FILM
Regia: Simon Langton
Attori: Michael Caine - Frank, James Fox - Lord, Nigel Havers - Robert Jones, John Gielgud - Sir Adrian Chapple, Felicity Dean - Cynthia Goodburn, Barry Foster - Charles Greig, Kenneth Colley - Bill Pickett, Gordon Jackson - Bruce, David Langton
Soggetto: John Hale
Sceneggiatura: Julian Bond
Fotografia: Fred Tammes
Musiche: John Scott
Montaggio: Robert Morgan (II)
Scenografia: Morley Smith
Costumi: Raymond Hughes
Durata: 98
Colore: C
Genere: SPIONAGGIO
Specifiche tecniche: NORMALE
Tratto da: TRATTO DAL ROMANZO OMONIMO DI JOHN HALE
Produzione: GEOFF REEVE
Distribuzione: CDI (1988)
CRITICA
"Che bella faccia da agente segreto inglese ha Michael Caine, anche quando l'agente segreto non lo fa. Qui la spia è il figlio, esperto di russo che lavora all'Intelligence Service, idealista libertario con l'ingenuità di ventottenne un po' impacciato, miope e disordinato, per di più innamorato della moglie di un amico. Ma idealismi e convinzioni crollano sotto il terremoto di un'improvvisa consapevolezza: sotto sotto, le spie si somigliano tutte e i sistemi del governo inglese non sono migliori di quelli sovietici, fedeli a un unico principio, quest'ultimo italiano, che il fine giustifica i mezzi. (...) Da un romanzo di John Hale, un film con i ritmi e i colori delle spy story un po' vecchio stile, ma sempre coinvolgenti." (La 'Stampa', 6 settembre 1988)
"Confezionato con professionalità, 'Investigazione letale' introduce nel cinema spionistico un'interessante novità, la paura degli inglesi di essere tagliati fuori dal grande gioco internazionale in seguito all'alleanza di fatto tra Usa e Urss, manifestatasi per la prima volta, dopo il '45, nel '56 a Suez e tornata in auge con Gorbaciov. Legati al carro americano, umiliati per aver dovuto liquidare il loro impero, gli inglesi rimpiangono i giorni dell'equilibrio del terrore, quando 'si sapeva chi era il nemico'. Ora invece il nemico è dappertutto, anche e soprattutto a Washington." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale' , 8 settembre 1988)
"Diretto con notevole sobrietà da Simon Langton, 'Investigazione letale' (1986) descrive assai bene gli infami equilibri che si istituiscono fra le spie di opposte bandiere, sullo sfondo di una capitale internazionale (Londra, nel nostro caso). Il film si regge tutto sull'assorta performance di Michael Caine, lodevole per l'intensità con cui vive il dramma del padre: gli occhi rossi di pianto, la voce accorata, il volto determinato, fermo nel desiderio di fare luce, scoprire la verità. Ma il racconto ha varie pagine degne d'attenzione: il primo piano commosso di Frank quando, dopo il misfatto, visita la cameretta del figliolo; o la scena, abbastanza inedita, in cui spinge uno spione, suo ex collega, a bere una bottiglia di vodka perché, ubriaco, confessi chi e perché gli ha dato l'ordine di uccidere. Il bel timbro britannico del racconto è esaltato dalla limpida fotografia di Fred Tammes e dagli accordi di John Scott. Il solo rimprovero che si può muovere al film è quello di giungere a noi con un paio di anni di ritardo. Ma i controspionaggi, poi, conoscono davvero la glasnost?" (Gregorio Napoli, 'Il Giornale di Sicilia' , 7 novembre 1988)