Isabel Harris è una donna ormai matura. Suo marito l'ha lasciata accusandola di non essere in grado di avere figli. Spesso le sue nottate sono sconvolte da spaventosi incubi e da un sogno ricorrente in cui uno sconosciuto la aggredisce e la violenta. Un giorno Isabel incontra Antonio, un ragazzo che si guadagna da vivere facendo il gigolò ma sogna di diventare ricco e di avere abbastanza soldi per portare a Baton Rouge, in Louisiana, il suo fratellino muto. Il ragazzo ritiene che sia giunta l'occasione quando viene contattato da una psicologa, Ana Alonso, convinta che Isabel, per liberarsi dai suoi incubi, li debba vivere realmente e, dopo aver subito uno stupro, debba uccidere il suo aggressore. In realtà Ana non è una psicologa ma una ginecologa che conosce benissimo Isabel e i suoi problemi e la vuole aiutare ad avere un figlio. Per avere il denaro necessario al suo viaggio in Louisiana, Antonio dovrà soltanto uccidere il marito di Isabel. Ma in realtà è Ana a farlo facendo ricadere tutti i sospetti sul ragazzo. La polizia lo cerca, cosa potrà fare?
SCHEDA FILM
Regia: Rafael Moleón
Attori: Victoria Abril - Ana Alonso, Antonio Banderas - Antonio, Carmen Maura - Isabel Harris, Rafael Díaz - Ramon Ramos, Francisco Guijar - Leon Harris, Eduardo Calvo - Padre di Antonio, Fernando J. Melgosa - Poliziotto, Lupe Barrado - Maribel, José Luis Baringo - Direttore dell'ospedale, Ángel de Andrés López, Laura Cepeda, Noel Molina
Soggetto: Rafael Moleón, Agustín Díaz Yanes
Sceneggiatura: Agustín Díaz Yanes, Rafael Moleón
Fotografia: Ángel Luis Fernández
Musiche: Bernardo Bonezzi
Montaggio: José Salcedo
Scenografia: Javier Fernández
Costumi: José María De Cossío
Durata: 100
Colore: C
Genere: POLIZIESCO
Specifiche tecniche: PANORAMICA A COLORI
Produzione: MODIGIL (MADRID)
Distribuzione: CHANGE FILM DISTRIBUZIONE (1991) - LAUREN FILMS (SPAGNA) - DELTAVIDEO (JOKER)
CRITICA
"Chi si aspetta un film passionale, irridente e scandaloso alla maniera di Pedro Almodóvar, rischia di rimanere deluso". (Alessandra Levantesi, 'La Stampa').
"Non bastava Almodóvar. Adesso in Spagna c'è anche chi lo imita, senza però le stesse fiamme e quei colori fra il reale e il surreale che sanno spesso trasformare in incubi anche il quotidiano meno inconsueto. L'imitatore si chiama Rafael Moleón". (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo').
"'Intrighi e piaceri a Baton Rouge' è un film profondamente 'almodovariano'. Lo è nello stile, nel dècor, nel cast, e, infine nel genere. Il regista Rafael Moleón ha imparato bene la lezione. Piace sempre Carmen Maura, volto inconfondibile e intenso". (Fabio Bo, 'Il Messaggero')
"'Dalla scuola di Almodóvar' è il grido delle pubblicità, ma di Almodóvar nel film di Moleón c'è soltanto un interesse di riporto nel vedere ambizioni economiche alla base delle pulsioni erotiche. Roba vecchia, anche se la stesura di genere del film cerca un contatto diretto con la realtà nel personaggio di Banderas, che con i soldi sogna di portare il fratellino muto in un bel viaggio in America, a Baton Rouge. C'è erotismo e sensualità in molte immagini, anche per la vocazione particolare del trio almodovoriano Abril-Banderas-Maura (i primi due, star di 'Legami!', Maura protagonista di 'Donne sull'orlo di una crisi di nervi' e di altri film di Almodóvar). Ma il film resta un cocktail senza personalità che va giù in un baleno, troppo leggero anche per gli astemi." (Silvio Danese, 'Il Giorno', 29 agosto 1991)
"Si aspirava alla suspense, che invece non c'è mai, si tendeva a fare, con quel terzetto, dei piccoli saggi di psicologia, che invece girano a vuoto e, in quella casa di lusso con molte camere da letto e una piscina, si cercava di riproporre - appunto - i modi, i toni, il gusto e le atmosfere di quei film di Almodóvar in cui la borghesia spagnola si confronta, ora cinica ora illusa, con il sesso e con la vita. Anche qui, però, l'obiettivo non è raggiunto: un po' di sesso c'è, ma senza sapori di zolfo; qualche elucubrazione sul vivere la si ascolta, ma rasenta la retorica e il finale, invece di proporsi con i ghigni e gli sberleffi in cui, anche quando sbaglia, eccelle Almodóvar, si arrotola su se stesso, poco chiaro nei fatti, contraddittorio nelle ragioni, ostico da intendersi fino in fondo: e non per una doppia suspense ma per una evidente incapacità narrativa. Ancora Almodóvar nella scelta degli interpreti, tutti e tre sue creature: Carmen Maura, la ricca, Antonio Banderas, il ragazzotto, Victoria Abril, la psichiatra. Bravi come sempre, soprattutto i primi due, ma sarebbero stati meglio in un altro film." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 28 agosto 1991)
"Chi si aspetta un film passionale, irridente e scandaloso alla maniera di Pedro Almodóvar, come promettono i flani pubblicitari dei tre attori protagonisti, Victoria Abril, Antonio Banderas, Carmen Maura, rischia di rimanere deluso. Perché lo spagnolo 'Intrighi e piaceri a Baton Rouge' è un giallo classico, centrato su un perverso triangolo di personaggi mossi dal denaro e dall'amore; e solo marginalmente allietato da qualche risvolto erotico in stile movida. (...) Come spesso succede nei mistery, non tutti i passaggi e le sorprese nel finale riescono chiari. Però Rafael Moleón, regista e co-sceneggiatore con Agustín Díaz Yanes, ha la mano professionale, gli interpreti sono bravi e intriganti, l'ambientazione nella post-moderna e colorata Spagna contemporanea efficace. E Baton Rouge? Quello è il luogo del sogno irrealizzato chiuso nel cuore dello sfortunato Antonio, uno che credeva troppo alle donne." ('La Stampa', 23 agosto 1991)