Intacto, gioca o muori

Intacto

SPAGNA 2001
Giovane furfante che vive di espedienti, Tomas sopravvive miracolosamente ad un incidente aereo provocato, a scopo di vendetta, da Federico. Questi, a sua volta, è scampato ad un terribile terremoto e proprio in questa circostanza ha scoperto di avere un prezioso 'potere' che gli consente di godere della protezione di Sam, il sopravvissuto dei sopravvissuti. Su questo strano intreccio incombe la figura di Sara, una detective della polizia anch'essa scampata ad un incidente mortale, che sta indagando su un giro di scommesse clandestine.
SCHEDA FILM

Regia: Juan Carlos Fresnadillo

Attori: Mónica López - Sara, Eusebio Poncela - Federico, Leonardo Sbaraglia - Tomas, Antonio Dechent - Alejandro, Max von Sydow - Sam, Paz Gomez - Ana, Guillermo Toledo - Horacio, Luis Mesonero - Gerard

Soggetto: Andrés M. Koppel, Juan Carlos Fresnadillo

Sceneggiatura: Andrés M. Koppel, Juan Carlos Fresnadillo

Fotografia: Xavi Giménez

Musiche: Lucio Godoy

Montaggio: Nacho Ruíz Capillas

Scenografia: César Macarrón

Arredamento: Pilar Revuelta

Costumi: Tatiana Hernández

Effetti: Félix Bergés, Raúl Romanillos, Pau Costa

Altri titoli:

Intact

Durata: 108

Colore: C

Genere: THRILLER

Produzione: SOGECINE, CANAL+ ESPANA, GESTEVISION TELECINCO S.A., TELECINCO, TENERIFE FILM COMMISSION

Distribuzione: LADY FILM

Data uscita: 2003-03-28

NOTE
- PRESENTATO ALLA SETTIMANA DELLA CRITICA DEL FESTIVAL DI CANNES 2002.

- LA REVISIONE MINISTERIALE DELL'OTT./DIC. 2006 HA TOLTO IL DIVIETO AI MINORI DI 18 ANNI DELIBERATA NELLA REVISIONE DEL MARZO/APRILE 2003.
CRITICA
"Il materiale è sovrabbondante; non sempre il trentacinquenne Fresnadillo, formatosi sui cortometraggi, riesce a tenere le fila. Ma il risultato è una ulteriore testimonianza della vitalità del cinema spagnolo". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 29 marzo 2003)

"Un soggetto fantasy improbabile diventa un intrigante thriller metafisico. 'Intacto', dell'esordiente Juan Carlos Fresnadillo, arricchisce il giovane cinema gotico spagnolo. E se pensiamo ai brutti film di Jaume Balagueró ('Darkness', 'Nameless'), lo migliora. La scena della corsa bendata nel bosco è da antologia". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 28 marzo 2003)

"Un thriller metafisico di enorme successo in patria, non perfetto e un po' fumoso, che non riesce del tutto a fuggire quella patina opaca di molto cinema spagnolo di genere, vicino a un telefilm. Ma è abbastanza originale, e il senso di morte e solitudine che striscia costante riesce a coinvolgere e a definire un'umanità sul baratro. Azzeccatissimo e stimolante il personaggio di Von Sydow: un uomo inquieto e privilegiato, scampato all'orrore della guerra ma destinato a vivere in mezzo ad altri orrori, con la morte seduta sempre accanto a sé. L'apocalisse, fuggita in passato, è ora a portata di mano, e la vittoria, finora ininterrotta. Una sequenza da mandare a memoria, la corsa nel bosco, bendati: vince chi non si sfracella contro gli alberi". (Pier Maria Bocchi, 'Film TV', 1 aprile 2003).