La principessa Cristina di SanTulipe arriva a Roma per accompagnare suo padre, in viaggio in Italia per cercare di ottenere un grosso prestito e rimettere in sesto l'economia del paese. Uscita da sola dall'albergo dopo essere sfuggita ai controlli delle guardie del corpo, Cristina incontra Barnaba Cecchini, conducente di autobus nella capitale. Barnaba, colpito dalla bellezza di Cristina, si offre di accompagnarla in un giro turistico della città a bordo del suo autobus. La principessa, insofferente degli incontri mondani, decide di fuggire con lui. Ma la ragion di Stato vuole che la principessa vada in sposa ad un nobile...
SCHEDA FILM
Regia: Castellano, Pipolo
Attori: Adriano Celentano - Barnaba Cecchini, Ornella Muti - Principessa Cristina, Adolfo Celi - Re Gustavo IV di San Tulipe, Milla Sannoner - La regina Betsy, Enzo Garinei - Il console, Corrado Olmi - Sindaco, Franco Diogene - Capocameriere, Leonardo Cassio - Vigile, Tiberio Murgia - Venditore di tappeti, Giulia Scutilli - Iris, Jimmy il Fenomeno - Benzinaio
Soggetto: Castellano, Pipolo
Sceneggiatura: Castellano, Pipolo
Fotografia: Danilo Desideri
Musiche: Bruno Zambrini
Montaggio: Antonio Siciliano
Scenografia: Bruno Amalfitano
Costumi: Wayne A. Finkelman
Altri titoli:
Madly in Love
Durata: 102
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICO
Produzione: MARIO E VITTORIO CECCHI GORI PER INTERCAPITAL SRL
Distribuzione: UNITED ARTISTS EUROPA - GENERAL VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO
CRITICA
"Il solito prodotto stiracchiato con Adriano Celentano che narra dell'amore contrastato. L'elemento di forza, ovviamente, è fornito dalla presenza, sempre magnetica, della splendida Ornella Muti. Per il resto, c'è poco spazio per le doti mimiche del pur bravo Celentano." ('Teletutto')
"Gli autori questa volta rifanno il verso a "Vacanze romane" di Wyler. E, risate a parte, è sempre il verso sbagliato. Si può vedere...." ('Magazine tv').
"Un'eco di 'Vacanze romane', un pizzico di 'Oltre il giardino', molti inchini all'humour lunare di Achille Campanile, qualche piroetta e gli occhi della Muti: in 'Innamorato pazzo' non c'è molto di più. (Giovanni Grazzini - 'Cinema '81').