Argentina, 1979. Juan ha dodici anni e torna a Buenos Aires con la sua famiglia dopo anni di esilio. I genitori di Juan e suo zio Beto sono membri del Movimento Peronista Montonero e lottano contro gli organi di repressione della dittatura militare, per questo motivo vivono tutti sotto una falsa identità. Juan non deve dimenticare che per tutti il suo nome è Ernesto e che non può dire a nessuno la verità, neanche a Maria - pur essendone innamorato - poiché potrebbe essere fatale per la sua famiglia...
SCHEDA FILM
Regia: Benjamín Ávila
Attori: Ernesto Alterio - Zio Beto, Natalia Oreiro - Charo, César Troncoso - Daniel, Teo Gutiérrez Romero - Juan, Cristina Banegas - Amalia, la nonna, Violeta Palukas - María
Sceneggiatura: Benjamín Ávila, Marcelo Müller
Fotografia: Iván Gierasinchuk
Musiche: Pedro Onetto, Marta Roca
Montaggio: Gustavo Giani
Scenografia: Yamila Fontán
Costumi: Ludmila Fincic
Altri titoli:
Clandestine Childhood
Also Known As
Durata: 112
Colore: C
Genere: DRAMMATICO STORICO
Specifiche tecniche: RED ONE 4K
Produzione: HISTORIAS CINEMATOGRAFICAS, HABITACION 1520 PRODUCCIONES, IN COPRODUZIONE CON ANTÀRTIDA PRODUCCIONS, ACADEMIA DE FILMES, RADIO& TELEVISIÓN ARGENTINA
Distribuzione: GOOD FILMS (2013)
Data uscita: 2013-08-29
TRAILER
NOTE
- SELEZIONATO ALLA 44. QUINZAINE DES RÉALISATEURS (CANNES 2012).
CRITICA
"Fattori umani in primo piano e family story di intermittente presa emotiva con l'aiuto di scene a cartoon." (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 6 giugno 2013)
"Dramma infantile e autobiografico, 'Infanzia clandestina' rievoca alcuni elementi personali della vita del regista rigorosamente filtrati attraverso lo sguardo/punto di vista del bambino. Commovente ma non melenso, ricco di vivacità giovanile nonché sudamericana, il film di Avila ha raccolto consensi a Cannes 2012, confermando il trend positivo del nuovo cinema latinoamericano." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 29 agosto 2013)
"Daniel, Charo, Juan e zio Beto, interpretati da César Troncoso, Natalia Oreiro, Teo Guitierrez Moreno e Ernesto Alterio, sono le figure centrali di 'Infanzia clandestina' dell'argentino Benjamin Avila, il quale si è ispirato al passato suo e della sua famiglia, assumendo, nel raccontarlo, il punto di vista di Juan, di un ragazzo, che comprende i motivi delle scelte dei genitori, ma che è anche in grado, ascoltando le discussioni fra loro e con altri «montoneros», di coglierne non poche contraddizioni e velleità. Un ragazzo, pronto ad agire per la incolumità sua e della sorellina, seguendo le raccomandazioni dei genitori, ma che vorrebbe avere una vita normale: con il suo nome, senza frenare i moti del suo animo, frequentando senza paure i compagni, gli amici. Lasciato sullo sfondo il contesto storico-politico, Avila (Buenos Aires 1972) pone al centro della sua «opera prima» il dramma di Juan: ne racconta la fanciullezza rubata, turbata dalla tragica realtà (la rivive nei frequenti incubi raffigurati nei vividi inserti di natura fumettistica), una fanciullezza con rari momenti di felicità (ad esempio, la festa per il finto compleanno), confortata dai dialoghi con il fantasma dello zio, ricchi di avveduti consigli. Una fanciullezza, rievocata con governata commozione, per non dimenticare, per sottrarre all'oblio i traumi di una generazione, costretta dalla brutalità e dalle nequizie umane a tacitare le proprie aspirazioni ad una esistenza che non limitasse la propria personalità, a trascorrere anni e anni nella clandestinità, impostale dagli adulti, ma perché potesse sopravvivere." (Achille Frezzato, 'L'Eco di Bergamo', 13 settembre 2013)