A Elliott Richards, sul punto di suicidarsi perchè depresso e senza più speranze di riuscire a conquistare Allison, la ragazza dei suoi sogni, viene offerta dal diavolo la possibilità di realizzare sette desideri, in cambio della sua anima. Dopo varie peripezie (viene trasformato tra l'altro in una rockstar, un campione di basket e un hamburger) approfittando di una distrazione del diavolo, Elliott riuscirà a riprendersi l'anima e a trovare il coraggio di parlare con Allison.
SCHEDA FILM
Regia: Harold Ramis
Attori: Brendan Fraser - Elliott Richards, Elizabeth Hurley - Il Diavolo, Frances O'Connor - Alison/Nicole, Orlando Jones - Dan/Esteban, Miriam Shor - Carol/Hostess Di Penthouse, Toby Huss - Lance, Paul Adelstein - Bob/Roberto, Brian Doyle-Murray - Prete, Gabriel Casseus - Compagno Di Cella Di Elliot, Jeff Doucette - Sergente Stazione Di Polizia, Aaron Lustig - Supervisor Alla Synedyne
Sceneggiatura: Harold Ramis, Peter Tolan, Larry Gelbart
Fotografia: Bill Pope
Musiche: David Newman
Montaggio: Craig P. Herring
Scenografia: Rick Heinrichs
Costumi: Deena Appel
Effetti: Rhythm & Hues
Durata: 93
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: DE LUXE
Tratto da: ISPIRATO AL FILM "IL MIO AMICO DIAVOLO" DI STANLEY DONEN DEL 1967
Produzione: 20TH CENTURY FOX - REGENCY ENTERPRISES - TREVOR ALBERT
Distribuzione: 20TH CENTURY FOX
Data uscita: 2001-11-09
CRITICA
"Del film di Donen 'Il mio amico il diavolo' (1967) 'Indiavolato' è un pallido remake. Non si discute la bellezza del diavolo, visto che a prestargli le fattezze è Elizabeth Hurley. Però la prima parte del film è pigra e convenzionale almeno quanto la parte conclusiva. Meglio quella centrale, in cui Satanasso ci mette la coda per trasformare in incubi i sogni del povero Elliot. Qui la commedia lascia il posto alla farsa, con il protagonista immerso nei guai fino al collo". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 10 novembre 2001)
"'Indiavolato' è il remake di un film del '67 con Brendan Fraser di 'La mummia' nei panni che furono di Dudley Moore ('Il mio amico il diavolo'). Una collezione di sketch più che un vero film. E le intenzioni satiriche di Harold Ramis, già regista di 'Terapia e pallottole', restano a metà". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 novembre 2001)