INCONTRO A NEW YORK

Marco Scott, benché sposato, conduce vita disordinata: in seguito alle stravaganze commesse viene ricoverato in una Casa di cura, dove fugge di nottetempo. Si rifugia in un albergo, dove incontra per caso un tale Evans, che avendo subìto una forte delusione in affari, beve per soffocare la sua pena. Scott, che vuol sottrarsi alle ricerche di sua moglie, è colpito dalla straordinaria rassomiglianza esistente tra lui ed Evans, e pensa di trarne partito. I due passano la notte insieme; e verso il mattino, Scott deposita Evans, ubriaco, in un taxi, e dopo aver dato all'autista il suo indirizzo, si dilegua. Evans si sveglia nel letto di Scott, e quando afferma di non essere Scott, nessuno gli crede, neppure la moglie. Di lì nasce una serie di situazioni tragicomiche, che favoriscono il formarsi di un sentimento di simpatia tra la signora e la persona, in cui ella crede di vedere uno Scott rinnovato. Quando si viene a sapere che sotto il nome di Evans il vero Scott è stato schiacciato dalla metropolitana, la situazione si rischiara. La vedova Scott troverà nell'amore del bravo (falso) Evans quella felicità, che marito vero non aveva saputo darle.