In una famiglia napoletana la felicità della nascita di Assuntina si trasforma ben presto in dramma. La piccola infatti, appena è in grado di pronunciare le prime parole anziché parlare in dialetto napoletano si esprime in perfetto milanese. Con il passare del tempo le cose peggiorano ulteriormente e "Cotoletta" (soprannome dato alla ragazza da amici e conoscenti) invece di apprezzare babà e sfogliatelle, parla, pensa e si comporta come un'autentica abitante della città di S. Ambrogio. A nulla valgono i vari tentativi fatti dai genitori per convertirla alla cultura napoletana, tra cui una "vacanza-studio" presso alcuni zii residenti a Torre Annunziata, patria del napoletano verace.
SCHEDA FILM
Regia: Luca Miniero, Paolo Genovese
Attori: Gianni Ferreri - Gianni, Padre Di Assuntina, Marina Confalone - Patrizia, Madre Di Assuntina, Clelia Bernacchi - Assuntina (Anziana, Serena Improta - Assuntina (Ventenne, Chiara Papa - Assuntina A 10 Anni, Riccardo Zinna - Riccardo, Lello Giulivo - Ciro, Lucianna De Falco - Renata, Danny Zullino - Marito Di Renata, Salvatore Misticone - Lo Zio Di Torre Annunziata, Tonino Taiuti - Tonino, Gina Perna - Professoressa, Clotilde De Spirito - La Zia Di Torre Annunziata, Walter Cerra - Prof. Casillo
Sceneggiatura: Paolo Genovese, Luca Miniero
Fotografia: Andrea Locatelli
Musiche: Enzo Avitabile
Montaggio: Paola Freddi
Scenografia: Valentina Scalia
Costumi: Marzia Nardone
Durata: 80
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Produzione: GIANLUCA ARCOPINTO, ANDREA OCCHIPINTI E AMEDEO PAGANI PER AXELOTIL - EYESCREEN - STORIE - IL VERME GHIOTTONE
Distribuzione: LUCKY RED - DVD MEDUSA (2002)
Data uscita: 2002-02-08
NOTE
- GLOBO D'ORO PER MIGLIOR OPERA PRIMA.
- GLOBO D'ORO A CHIARA PAPA COME MIGLIOR ATTRICE ESORDIENTE.
- DAVID DI DONATELLO A MARINA CONFALONE COME MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA.
- REVISIONE MINISTERO GENNAIO 2002.
CRITICA
"Uno scherzo bene immaginato serve agli autori debuttanti trentenni, nati a Roma e a Napoli, preparati da esperienza pubblicitarie, per raccontare in chiave comica quali possano essere le radici e le evoluzioni del razzismo. (...) Il tema risulta in realtà più ripetuto che nutrito, avrebbe potuto essere meglio sviluppato; fra gli attori, tutti bravi, è bravissima Marina Gonfalone, nella parte della madre". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 8 febbraio 2002)
"Come tanti corti gonfiati a lungometraggio, 'Incantesimo Napoletano' rischia di esaurirsi alla trovata iniziale. Invece, batti e ribatti, gli esordienti Paolo Genovese e Luca Miniero, rodati pubblicitari, finiscono per cavare da questo spunto surreale una commedia triste come tristi sanno essere solo i napoletani; una storia di famiglia dove il più disperato è il padre mentre la madre tiene botta; una farsa con molti momenti esilaranti ma girata come un mélo, con inquadrature lente, studiate, e una Napoli così perfetta che a tratti stinge nello spot. Peccato quell'inutile cornice contemporanea. E poi perché, se nel film passano 80 anni, la grande Storia non fa mai nemmeno capolino?". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 8 febbraio 2002)
"C'è materia per un cortometraggio tirato a mediomedraggio. Poi, quando la rassegna dei personaggi si ripete e l'educazione meneghina è completata, il film tira la corda. Liscia come l'acqua, questa storiella è stata girata in via Pedemantina dai compari esordienti Genovese & Miniero, con l'ambizione di fare 'nu babbà". (Silvio Danese,'Il Giorno', 8 febbraio 2002