Armando, un uomo di cinquant'anni, si sta preparando a partire per una vacanza con la sua amante Federica quando suo figlio Cristiano, un ragazzo timidissimo che da qualche anno vive in una comune ecologica diretta dall'enigmatico "professore", gli piomba in casa e gli chiede di accompagnarlo alla ricerca dei suoi amici. Armando, donnaiolo impenitente, si vede "costretto" ad affrontare un viaggo insieme a suo figlio. I due impareranno a conoscersi, a rispettarsi e, forse, a volersi più bene e Cristiano dovrà aprire gli occhi sul mondo.
SCHEDA FILM
Regia: Alberto Sordi
Attori: Alberto Sordi - Armando Ferretti, Carlo Verdone - Cristiano, Angelo Infanti - Gianni, Giuliana Calandra - Rita Canegatti, Edy Angelillo - Soraya, Ugo Bologna - Ing. Rinaldo Mantovani, Margie Evelyn Newton - Billy, Tiziana Pini - Federica, Angela Cardile - Sig.ra Mantovani, Giuseppe Mannajuolo - Giuseppe, Victoria Zinny - Susanna, Ester Carloni - Palmira, Orsetta Gregoretti - Tiziana, Ivana Milan - Marika, Gabriele Torrei - Professore, Francesca Ventura - Valentina, Flora Carabella - Luciana
Soggetto: Rodolfo Sonego, Alberto Sordi
Sceneggiatura: Alberto Sordi, Carlo Verdone, Rodolfo Sonego
Fotografia: Sergio D'Offizi, Enrico Lucidi - operatore
Musiche: Piero Piccioni
Montaggio: Tatiana Casini Morigi
Scenografia: Emilio Baldelli, Francesco Frigeri
Costumi: Bruna Parmesan
Aiuto regia: Paola Scola
Durata: 118
Colore: C
Genere: COMMEDIA
Specifiche tecniche: PANORAMICA
Produzione: AUGUSTO CAMINITO PER SCENA FILM
Distribuzione: TITANUS - DOMOVIDEO
CRITICA
"Tennis natalizio, giocato da Sordi e Verdone rimbalzandosi la palla della comicità casereccia ma del genere perbenista: per affiancare due generazioni nel rimpianto delle belle famiglie italiane, sciupate dai nuovi costumi, e per sollecitare mediante la satira amarognola il recupero dei buoni sentimenti." (Giovanni Grazzini, "Cinema '82").
"Film verboso fino alla saturazione, opera di completa irrilevanza linguistica, escamotage di troppo scoperta baldanza comica, 'In viaggio con papà' non retrocede nemmeno di fronte a quadretti di indifeso involontario patetismo [...] o di stucchevole opaca misoginia (ma le donne, le donne le hanno mai conosciute gli sceneggiatori di questo film?). Altro non v'è se non che dire del grande tributo di consensi levantesi dalle platee di tutt'Italia. Italia nostra." (Mario Calderale, "Segnocinema", 7 marzo 1983).