In uno stato libero

Zarzis, Tunisia sud-orientale, è il porto da dove nei primi mesi dal crollo del regime di Ben Ali salpano le carrette del mare dirette a Lampedusa. Nei giorni della rivoluzione, Walid, Aladdin e Noureddine, tre ventenni tunisini, dal nulla e in pochi giorni creano una web-tv per fornire informazione indipendente, in alternativa ai compromessi media di regime. Nasce così 'Zarzis TV' che, grazie ai video immessi in rete conquista nell'arco di pochi giorni novemila utenti. I quattro amici - diventati tre quando Bashir, come quasi tutti i suoi giovani concittadini, prende la via del mare (oggi si trova clandestino a Parigi, gli altri tre lo definiscono "il nostro inviato in Europa") - continuano la propria opera, con pochi mezzi e poca formazione, anche dopo il crollo del regime. Oggi il loro lavoro mira soprattutto a convincere i ragazzi della loro generazione a non partire, a restare in Tunisia per contribuire a ricostruire il paese. Le immagini del documentario, quelle di backstage dell'attività dei giovani videogiornalisti e quelle girate da loro stessi si confondono: ne risulta un resoconto molto spontaneo e partecipato dei cambiamenti della vita nella città dalla rivoluzione alle prime elezioni.