Inverno 2010. Dolomiti. Tommaso Conci, un bambino di 4 anni, scompare durante una festa in cui persone mascherate da diavoli, i Krampus, terrorizzano il paese con fruste e catene. Cinque anni dopo viene ritrovato un bambino senza nome e documenti. Il DNA coincide: è Tommi. Manuel, il padre, può finalmente riabbracciare il suo bambino. La madre Linda, invece, non riesce ad adattarsi a quella nuova situazione. Un sospetto scava dentro di lei: e se quel bambino non fosse davvero suo figlio?
SCHEDA FILM
Regia: Stefano Lodovichi
Attori: Camilla Filippi - Linda Weiss, Filippo Nigro - Manuel Conci, Giovanni Vettorazzo - Pietro Weiss, Teo Achille Caprio - Tommi a 9 anni, Stefano Pietro Detassis - Hannes Ortner, Maria Vittoria Barrella - Else, Roberto Gudese - Flavio, Luca Filippi - Dimitri, Alessandro Corabi
Soggetto: Isabella Aguilar, Davide Orsini, Stefano Lodovichi
Sceneggiatura: Isabella Aguilar, Davide Orsini, Stefano Lodovichi
Fotografia: Benjamin Maier
Musiche: Riccardo Amorese
Montaggio: Roberto Di Tanna
Scenografia: Daniele Frabetti
Costumi: Ginevra De Carolis
Suono: Carlo Missidenti - presa diretta
Durata: 88
Colore: C
Genere: THRILLER
Specifiche tecniche: DCP
Produzione: MANUELA CACCIAMANI PER SKY CINEMA IN ASSOCIAZIONE CON ONE MORE PICTURES
Distribuzione: NOTORIUS PICTURES
Data uscita: 2015-11-19
TRAILER
NOTE
- REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE DI TRENTINO FILM COMMISSION.
- CANDIDATO AL NASTRO D'ARGENTO 2016 PER IL MIGLIOR SONORO IN PRESA DIRETTA.
CRITICA
"Si può fare buon cinema di genere fondendo cronaca nera, delitto di Cogne, sette sataniche, inchiesta su quel mondo di provincia che in Italia racconta solo, e quasi sempre male, la tv? Certo che si può e per una buona metà 'In fondo al bosco' fa sperare. Belle atmosfere, protagonisti convincenti, trama solida. Ma poi per tenere insieme tutte le sue troppe anime, il film si fa macchinoso, improbabile e scade nell'imitazione di tanto cinema di genere. Meno formule, più invenzione. Se no sa sempre tutto un po' di tavolino." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 19 novembre 2015)
"È un tipico spunto da film horror quello di 'In fondo al bosco' di Stefano Lodovichi, al suo secondo film. Anche se la classificazione non piace al regista, che preferisce considerarlo un thriller. (...) La materia c'è, abbondantemente. Tuttavia dell' horror viene evitata l'ineluttabilità degli snodi e la mancanza di tridimensionalità morale o psicologica. C'è anche la mano del regista, ma si ha sempre il sospetto che i film italiani abbiano timore di affondare nelle leggi 'di genere'." (Paolo D'Agostini, 'La Repubblica', 19 novembre 2015)