Impiccalo più in alto

Hang 'Em High

USA 1968
Jed Cooper, che ha comprato in buona fede del bestiame rubato, sta per essere impiccato senza processo. Lo salva però all'ultimo secondo il giudice Fenton, unico rappresentante della legge in quel luogo dimenticato da Dio, che lo nomina sceriffo. Jed cattura uno dopo l'altro pericolosi criminali, ma i suoi antichi nemici sono all'erta...
SCHEDA FILM

Regia: Ted Post

Attori: Clint Eastwood - Maresciallo Jed Cooper, Inger Stevens - Rachel Warren, Ed Begley - Cap. Wilson, Pat Hingle - Giudice Adam Fenton, Ben Johnson - Maresciallo Dave Bliss, Charles McGraw - Sceriffo Ray Calhoun, Ruth White - Madame Sophie, Bruce Dern - Miller, Alan Hale Jr. - Matt Stone, Arlene Golonka - Jennifer, James Westerfield - Il prigioniero, Dennis Hopper - Il profeta, L.Q. Jones - Loomis, Michael O'Sullivan - Francis Elroy Duffy, Joseph Sirola - Reno, James MacArthur - Il predicatore, Bob Steele - Jenkins, Bert Freed - Schmidt, Russell Thorson - Maddow

Soggetto: Mel Goldberg, Leonard Freeman

Sceneggiatura: Leonard Freeman, Mel Goldberg

Fotografia: Richard H. Kline, Leonard J. South

Musiche: Dominic Frontiere

Montaggio: Gene Fowler Jr.

Scenografia: John B. Goodman

Costumi: Gene Murray - non accreditato, Glenn Wright - non accreditato

Effetti: Gene Grigg, George Swartz

Durata: 114

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: DE LUXE

Produzione: LEONARD FREEMAN PRODUCTIONS, THA MALPASO COMPANY

Distribuzione: DEAR

CRITICA
"Eastwood torna in America fresco dell'esperienza italiana della trilogia del dollaro, ancora nei panni del cowboy che non demorde. Convince meno, ma piace sempre." (Francesco Mininni, Magazine italiano tv)

"Per il suo rientro a Hollywood, dopo il successo ottenuto nella trilogia di Sergio Leone, Eastwood interpreta un robusto film sulla scia violenta e sadomasochista degli spaghetti western. Da notare il veterano Bob Steel e Dennis Hopper." (Laura e Morando Morandini, Telesette)

"Cupo western, di sensazionale ferocia, ma non banale nelle sue sfumature psicologiche, imperniato sul ghigno immobile di Clint Eastwood, promosso divo dopo l'acclamatissima trilogia di Sergio Leone e invitato a ripercorrere, per molti dollari in più, la rotta Hollywood - Cinecittà. Stavolta in senso inverso. Il tempo sarà galantuomo anche con lui: imparerà infatti che recitare non è semplicemente masticarsi un sigaro". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 2 dicembre 2000)